“Il cuore spirituale della Lettonia”. Così l’arcivescovo Zbignevs Stankevics di Riga definisce il Santuario di Aglona, una costruzione stile barocco del XVII secolo che da sempre attira tutti, cattolici e protestanti, ortodossi e non credenti, in quello che è un vero e proprio pellegrinaggio ecumenico. E da lì, ieri, è partito un pellegrinaggio di 100 giorni a marcare i 100 anni di indipendenza del Paese.
Una facoltà di teologia cristiana nei curricula statali. Avviene in Lettonia dove, se tutto andrà secondo le più ottimistiche previsioni, la prima facoltà “ecumenica” del mondo dovrebbe aprire a settembre 2018. Un esperimento unico nel suo genere. Il progetto è stato esposto a Papa Francesco e anche in Vaticano, ed è ancora in una fase di analisi. Ma intanto è stato varato, ottenendo anche l’appoggio delle altre confessioni cristiane della Lettonia, racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo di Riga Zbignevs Stankevics.
Ora la Lettonia attende il Papa. Dopo la visita del Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, la speranza è che Papa Francesco arrivi nel Paese baltico a confermare quella periferia nella fede, facendo seguito all’unica visita di un Papa nel territorio, quella di San Giovanni Paolo II nel 1993. “Abbiamo inoltrato l’invito a Papa Francesco. Il Cardinal Parolin ha detto che lo avrebbe trasmesso, ma che spetta al Papa decidere”, racconta ad ACI Stampa Zbignevs Stankevics, arcivescovo di Riga.