Il primo atto dell’arcivescovo Tadeusz Wojda da presidente della Conferenza Episcopale di Polonia è stato quello di proclamare una novena di nove anni, per preparare al 2033, quando si celebrerà il duemillesimo anniversario della morte e Resurrezione di Gesù sulla falsariga dell’Anno Santo Straordinario proclamato da Giovanni Paolo II nel 1983. Un segno che i vescovi di Polonia hanno messo al primo posto dell’agenda lo sguardo su Gesù Cristo, e questo nonostante la crescente secolarizzazione, la situazione sociale e politica non facile ed anche la necessità di tenere dritta la barra della dottrina.
Dalla Polonia che dichiara con forza il no all’aborto eugenetico alla Polonia che legifera in favore di un rimborso per quanti ricorrono all’inseminazione in vitro all’estero. La nuova legge del governo di centrosinistra Donald Tusk fa discutere, e diventa un nuovo terreno di scontro tra la Chiesa e il governo.
Il processo di riconciliazione polacco – ucraina iniziò nel 1987. Aveva uno sponsor, Giovanni Paolo II, che da santo fu poi nominato protettore di quel percorso di riconciliazione. E aveva un precedente, la riconciliazione polacco – tedesca, sancita dalla lettera dell’episcopato polacco a quello tedesco in cui si sottolineava: “Perdoniamo e chiediamo perdono”. Oggi, la riconciliazione polacco – ucraina sembra essere quasi compiuta. Anche perché, nell’ambito della invasione su larga scala della Russia sull’Ucraina, la Polonia è stato il Paese che più di tutti è stato vicino all’Ucraina. E che questa riconciliazione sia ormai cosa compiuta lo testimonia una dichiarazione congiunta della Chiesa Greco Cattolica Ucraina e l’episcopato di Polonia firmata il 7 luglio.
Oggi a Varsavia il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e l’Arcivescovo Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, hanno pregato insieme per la pace incontrando i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra.
Papa Francesco ha ricevuto stamane nel Palazzo Apostolico l’Arcivescovo di Poznan Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca. L’incontro è durato 45 minuti.
“Ti prego, Fratello, di fare appello a Vladimir Putin, affinché termini l’insensata lotta col popolo ucraino, nella quale stanno morendo persone innocenti, e la sofferenza non riguarda solo i militari, ma anche le persone civili soprattutto donne e bambini”.
“Continuando la nostra preghiera per la pace, faccio appello ai miei compatrioti affinché abbiano un cuore aperto e ospitale per i rifugiati dall’Ucraina che vorranno venire in Polonia a trovare rifugio dalla guerra” Lo scrive l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca nell’Appello per i rifugiati dell’Ucraina.
“Il Santo Padre dopo la sua visita a Cipro e in Grecia ha fatto appello ai paesi europei affinché permettano alle Chiese locali, comprese le congregazioni religiose e le organizzazioni cattoliche, di accogliere coloro che hanno urgente bisogno di assistenza solidale da parte della comunità internazionale. La Chiesa in Polonia sostiene questo appello. Siamo pronti di assistere, sulla base delle possibilità legali esistenti e in conformità con le norme vigenti statali in materia di migrazione, tutti coloro che esprimono il desiderio di venire a stabilirsi nel nostro Paese”. Lo afferma il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Polacca.
"Per l'ennesima giornata assistiamo a eventi drammatici al confine polacco-bielorusso. A nome della Conferenza Episcopale Polacca, condanno fermamente l'uso da parte della Bielorussia di tragedie umane per condurre azioni contro la sovranità della Polonia". Sono le parole del Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, Monsignor Stanisław Gądecki, commentando la crisi migratoria in atto al confine tra i due Paesi.
"In questi giorni abbiamo assistito a molti drammi causati da violenti temporali e inondazioni, sia nella nostra patria che in Germania, Belgio e Paesi Bassi. Molte famiglie hanno perso tutti i loro averi e i media riportano morti e persone scomparse, soprattutto in Germania. Come Chiesa in Polonia, vogliamo sostenere le persone colpite con le nostre preghiere e offerte". Lo ha scritto l'Arcivescovo di Poznan e Presidente della Conferenza episcopale polacca, Monsignor Stanisław Gądecki.
"Esprimo il mio profondo dolore dopo la risoluzione del Parlamento europeo che chiedeva la possibilità di uccidere bambini non ancora nati".
Dopo un'attenta analisi della documentazione raccolta, la Santa Sede ha ritenuto infondate le accuse nei confronti dell'Arcivescovo Gądecki, si legge nella comunicazione della Nunziatura Apostolica in Polonia dell'8 giugno.
Il Cardinale Wyszyński ci ha lasciato una ricca eredità alla quale possiamo sempre ritornare – ha detto il portavoce della Conferenza Episcopale Polacca, P. Leszek Gęsiak SJ, annunciando la Celebrazione Eucaristica in occasione del 40.mo anniversario della morte del Primate del Millennio celebrata dal Presidente dell'Episcopato, Mons. Stanisław Gądecki.
Le persone che hanno esaminato accuratamente la storia del pontificato di S. Giovanni Paolo II sanno molto bene che le questioni della protezione dei bambini e dei giovani e della lotta ai crimini sessuali da parte di alcuni ecclesiastici erano la massima priorità per lui, sottolinea Mons. Stanisław Gądecki, Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.
"Parlare del cosiddetto compromesso giuridico sulla protezione della vita è una falsificazione della realtà, perché si omette la parte più importante della controversia, cioè i bambini non nati e il loro inalienabile diritto alla vita". Lo scrive l'Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nella Dichiarazione nel contesto della risoluzione del Parlamento Europeo sull'aborto in Polonia.
Sarà Papa Francesco a presiedere all’ Eucarestia per i pellegrini polacchi che il 17 maggio del 2020 saranno a Roma per i cento anni della nascita di Giovanni Paolo II.
San Giovanni Paolo II sarà proposto ufficialmente come patrono della riconciliazione ucraino – polacca. Lo sottolinea il documento “In amore e verità”, firmato congiuntamente nel santuario mariano di Jasna Gora dall’arcivescovo Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza Episcopale Polacca, e dall’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.
La Polonia ha “contribuito allo sviluppo della storia dell’Europa cristiana con tutta la ricchezza della propria nobile cultura e spiritualità. La riconquista della sovranità è stata pagata con il sacrificio di molti figli della Polonia, i quali erano pronti ad offrire la loro libertà personale, i loro beni, e persino la loro vita per la patria perduta”. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato a Monsignor Stanisław Gądecki, Arcivescovo di Poznań, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, in occasione del 100° anniversario dell’indipendenza della Polonia, che ricorre domani.
Esattamente 40 anni fa, era il 22 ottobre 1978, Giovanni Paolo II presiedeva la Messa solenne per l’inizio del pontificato. Quel giorno pronunciò lo storico “non abbiate paura!”, una frase che ancora oggi tutti ricordano. A distanza di 40 anni ACI Stampa ha chiesto un ricordo di quei giorni al Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, l’Arcivescovo di Poznan Stanisław Gądecki.
La prima cattedrale di Polonia è a Poznan, dove l’arcidiocesi ha festeggiato quest’anno i 1050 anni. L’arcivescovo è Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza Episcopale Polacca. E, per l’occasione, anche il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee è stato a Poznan, dal 13 al 16 settembre, per la sua assemblea annuale. Al termine della quale l’arcivescovo Gadecki guarda alle sfide future, prima fra tutte, la postmodernità.