Si era rivolto agli sfollati, che sono ormai più di un milione, e in molti stanno attraversando il confine, scappando da una guerra che è caduta sulla loro testa. Ora, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, padre e capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, mette in luce di un dramma ecologico umanitario.
Non è rimasta senza effetto la dichiarazione che Papa Francesco aveva fatto consegnare dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano”, al Sinodo permanente della Chiesa greco-cattolica ucraina, che si era riunita a Roma la scorsa settimana. Perché il riferimento allo “pseudo Sinodo di Lviv” contenuto nel documento non poteva non far ridestare il patriarcato di Mosca. Che contesta quella ricostruzione storica.
“Santo Padre, le persone soffrono, aspettano il tuo abbraccio, l’attivo supporto della comunione cattolica e di tutto il popolo di buona volontà”. Il sinodo permanente della Chiesa Greco Cattolica di Ucraina termina il Sinodo Permanente con una dichiarazione congiunta rivolta direttamente al Papa. Una dichiarazione nella quale ripercorrono la storia e le sofferenze del popolo ucraino, al quale dimostrano vicinanza. Una dichiarazione nella quale non mancano di stigmatizzare “l’aggressione” subita dall’Ucraina.