La guerra in Ucraina ha avuto un impatto anche sui cattolici che vivono in Russia, una piccola minoranza nel Paese. I quali però hanno risposto alle difficoltà causate dalla situazione con voglia di costruire, di ripartire, con nuovo slancio. Con spirito cristiano si potrebbe dire. E l’arcivescovo Paolo Pezzi, che guida l’arcidiocesi della Gran Madre di Dio che copre i territori di Mosca e San Pietroburgo non ha dubbi nell’indicare nel senso del perdono il più grande contributo che la Chiesa cattolica in Russia può dare all’Europa oggi.
Non è il primo vescovo nato in territorio russo, ma è il primo vescovo russo della storia: Nikolaj Dubinin, francescano conventuale, è stato ordinato vescovo lo scorso 4 ottobre come ausiliare dell’arcidiocesi della Gran Madre di Dio, che comprende un vasto territorio intorno a Mosca e include anche la “capitale del Nord” San Pietroburgo e l’exclave baltica di Kaliningrad. È anche la prima volta che l’arcidiocesi della Gran Madre di Dio ha un vescovo ausiliare.
È il francescano Nikolai Gennadievich Dubinin il nuovo ausiliare dell’arcidiocesi della Gran Madre di Dio, che ha sede nella cattedrale di Mosca e comprende un vasto territorio comprensivo della parte centro-settentrionale della Russia Europea. Dubinin andrà dunque a coadiuvare l’arcivescovo Paolo Pezzi, che negli scorsi mesi aveva anche preso un breve congedo per questioni di salute. È la prima volta, da quando c'è l'amministrazione della Gran Madre di Dio a Mosca poi eretta ad arcidiocesi nel 2002, che Mosca ha anche un vescovo ausiliare.