Non è un bilancio che deve dare profitto, ma piuttosto deve mantenere e conservare il patrimonio ricevuto con gli “investimenti delle vedove”, come li chiama Papa Francesco. Eppure, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), che funge un po’ da “banca centrale vaticana” ma anche da fondo sovrano degli investimenti da quando si occupa di tutta la gestione patrimoniale vaticana, ci tiene a sottolineare nel bilancio che l’utile è di 45,9 milioni di euro, che alla fine è ottenuto grazie alla migliore gestione degli investimenti, e che, insomma, si sta cercando di mettere a profitto (vendendole o ristrutturandole) anche quelle proprietà immobiliari che, alla fine, per struttura, tipicità, locazione e contratti che non rendevano il giusto.
Proseguiamo nell'illustrare la struttura economica e finanziaria della Sante Sede e si arriva a quella che ha origini più antiche, anche se ha avuto molte revisioni.
Suor Silvana Piro è il nuovo sottosegretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Prende il posto di don Giordano Piccinotti, che Papa Francesco ha nominato lo scorso 2 ottobre presidente del’APSA.
È il salesiano don Giordano Piccinotti il nuovo presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, la “banca centrale” vaticana. Succede al vescovo Nunzio Galantino, che ha terminato lo scorso agosto il quinquennio come presidente e che era stato da Papa Francesco in udienza la scorsa settimana. Piccinotti era numero 3 del dicastero dal gennaio 2012. È il primo presidente APSA non vescovo o cardinale.
Era nata come “La Speciale”, e serviva a gestire il patrimonio che si era creato con le compensazioni che la Santa Sede aveva avuto con la Conciliazione. Nel 1967, Paolo VI la aveva riorganizzata, dandole il nome di Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, APSA. Oggi, con le riforme economiche vaticane, ha assunto un po’ il ruolo della “banca centrale”, un po’ quello del fondo sovrano di investimenti, dove sono confluiti anche tutti i contributi di amministrazione della Segreteria di Stato. È l’evoluzione dell’APSA, che lo scorso 10 agosto ha presentato per il terzo anno consecutivo il suo bilancio, mettendo a nudo costi di gestione (aumentati di 3 milioni), utili (diminuiti), numero di immobili e una serie di dati e programmi per i prossimi tre anni.
Papa Francesco ha nominato stamane membro dell’APSA – Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica – Suor Raffaella Petrini, attuale Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
La prima necessità è quella di sostenere la Curia romana, quello che viene definito da padre Antonio Guerrero Alves, prefetto della Segreteria per l’Economia, un bilancio di missione. E così, tutti, in qualche modo, contribuiscono alle spese della Curia, Anche l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, la “banca centrale” della Santa Sede che, dal 2011, ha l’obbligo di inviare almeno 20 milioni l’anno alla Curia, più un tot da calcolare sui profitti ulteriori, che vanno per il 30 per cento alla Curia e per il 70 per cento alla stessa APSA.
Il Palazzo di Sloane Avenue a Londra, il cui acquisto è al centro dell’ultimo processo vaticano, è stato venduto. L’annuncio è arrivato l’1 luglio, con uno scarno comunicato dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, cui nel frattempo è stata trasferita l’amministrazione della Segreteria di Stato. Il prezzo di vendita è stato di 186 milioni, e, a fronte dell’investimento iniziale di 200 milioni e la svalutazione dovuta anche alla Brexit, è una cifra che rappresenta un guadagno, più che una perdita. Insomma, non un cattivo investimento, ma piuttosto un investimento gestito male.
Attraverso un chirografo Papa Francesco ha istituito la Fondazione per la Sanità Cattolica. Il suo compito sarà quello di “offrire sostegno economico alle strutture sanitarie della Chiesa, perché sia conservato il Carisma dei Fondatori, l’inserimento all’interno della rete di analoghe e benemerite strutture della Chiesa e con ciò il loro scopo esclusivamente benefico secondo i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa”.
Cose positive e negative della finanza vaticana, e in particolare del modo in cui il sistema giudiziario vaticano applica le leggi, saranno delineate con precisione il prossimo 26 aprile da un progress report (rapporto sui progressi) di MONEYVAL, il comitato del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza alle norme internazionali di trasparenza finanziaria dei Paesi che partecipano al processo. Questo rapporto, in particolare, è molto atteso. Perché farà capire se il nuovo corso dato da Papa Francesco alle finanze vaticane è efficace e riconosciuto a livello internazionale, oppure no.
La pandemia ha ridotto molte entrate e mentre nel 2019 erano 307 milioni di euro nel 2020 sono state solo 213, il trenta per cento in meno.
Anche se il Papa e la Curia sarebbero in ritiro per la Quaresima, oggi sono state pubblicate una serie di scelte del Papa per nomine in diversi settori della Santa Sede.
La Segreteria di Stato non gestirà più fondi, e tutti i suoi investimenti devono essere passati all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), con la possibilità di chiudere addirittura l’ufficio amministrativo in Segreteria di Stato. La notizia, già nell’aria, è stata resa ufficiale oggi, dopo una riunione presieduta da Papa Francesco che ha definito anche le modalità di questa transizione, delineate da una Commissione di Passaggio e Controllo che entra in funzione per tre mesi.
Per la prima volta, un laico viene nominato segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, la “banca centrale” del Vaticano. Fabio Gasperini, manager di Ernst & Young con un passato in gioventù nel governatorato dello Stato di Città del Vaticano, è stato nominato da Papa Francesco al posto di monsignor Mauro Rivella, che ha terminato lo scorso aprile il suo mandato di cinque anni come numero 2 dell’APSA.
Il database dell’APSA che include cinquanta anni di investimenti e movimenti finanziari diventa di competenza della Segreteria per l’Economia. Con un rescritto breve, di soli tre punti, Papa Francesco dispone lo spostamento del Centro Elaborazione Dati (CED) dell’APSA verso la Segreteria per l’Economia, certificando una sempre maggiore centralità di quest’ultima.
Papa Francesco ha nominato Membro dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna.
Il Cardinale Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo, è stato nominato da Papa Francesco membro della Commissione Cardinalizia dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Andrà così a fare parte della struttura che va a coadiuvare il presidente dei quella che è considerata “la banca centrale” del Vaticano.
Anche la Santa Sede affronta le conseguenze economiche del Covid-19 e decide di venire incontro ai commercianti che in questo periodo hanno introiti diminuiti.
Si chiama “I beni temporali”, ed è un motu proprio di Papa Francesco che serve a regolamentare le rispettive competenze dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e della Segreteria per l’Economia. Perché, secondo lo Statuto, spettava alla Segreteria per l’Economia anche fornire “i servizi amministrativi e tecnici necessari per l’attività ordinaria dei dicasteri della Santa Sede” (articolo 17). Ma questo creava anche una commistione tra vigilanza e gestione, che il motu proprio di Papa Francesco risolve abrogando l’articolo in questione e delineando in maniera ancora più precisa le competenze, secondo il principio della summa divisio.
Nel giorno della presentazione del rapporto annuale dell’Autorità di Informazione Finanziaria, Papa Francesco ha proseguito il giro dei dicasteri vaticani. Oggi, ha visitato i dicasteri economici: l’Amministrazione per il Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) e la Segreteria per l’Economia.