Doppio appello di Papa Francesco durante l'Udienza Generale di oggi. Il Pontefice pensa all'Afghanistan e al Messico. L'Afghanistan colpito dal terremoto e il Messico caratterizzato dalla brutale uccisione di due religiosi, Javier Campos e Joaquín Mora, assassinati il 20 giugno scorso.
"Ad un anno dalla terribile esplosione avvenuta nel porto di Beirut che ha provocato morte e distruzione, il mio pensiero va a quel caro paese, alle vittime, alle lore famiglie, e a quanti hanno perso la casa e il lavoro e tanti hanno perso l'illusone di vivere". Così Francesco pensa al Libano prima di congedare i fedeli dall'Udienza Generale di oggi.
“Sono particolarmente vicino alla popolazione della regione del Tigray, in Etiopia, colpita da una grave crisi umanitaria che espone i più poveri alla carestia. C’è oggi la carestia, c’è la fame lì. Preghiamo insieme affinché cessino immediatamente le violenze, sia garantita a tutti l’assistenza alimentare e sanitaria, e si ripristini al più presto l’armonia sociale”: così al termine della recita dell’Angelus di domenica 13 giugno Papa Francesco ha ricordato la terribile situazione nel Tigray.
Al termine dell’udienza generale, Papa Francesco ha ricordato la “Giornata della Coscienza”, che è “ispirata alla testimonianza del diplomatico portoghese Aristides de Sousa Mendes, il quale, ottant’anni or sono, decise di seguire la voce della coscienza e salvò la vita a migliaia di ebrei e altri perseguitati”. Fu il 17 giugno 1940 che de Sousa Mendes ebbe la crisi di coscienza che lo portò, in disobbedienza al suo governo, a concedere visti agli ebrei in fuga a migliaia. Tra quelli che si salvarono, anche l’artista Salvador Dalì.
"Rivolgo un pensiero speciale al caro Burkina Faso, da qualche tempo provato da violenze ricorrenti, e dove recentemente un attentato è costato la vita a quasi cento persone". La preghiera di Papa Francesco, durante l'Udienza Generale di oggi, è per il Burkina Faso.
"Il mio pensiero va all’amato Iraq, dove le manifestazioni di protesta avvenute durante questo mese hanno causato numerosi morti e feriti". Cosi Papa Francesco rivolge il suo appello per la pace e per il dialogo in Iraq, durante l'Udienza Generale odierna.
"Seguo con preoccupazione quanto sta accadendo in Cile". Con queste parole Papa Francesco lancia un appello per la pace in Cile, durante l'Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro.
Durante l’Udienza Generale Papa Francesco ricorda una grande festa dei cattolici cinesi. E’ la ricorrenza della Beata Vergine Maria “Aiuto dei cristiani”, particolarmente venerata nel santuario di Sheshan, presso Shanghai, in Cina.
“In questi giorni, grandi inondazioni hanno seminato lutti e devastazioni in diverse regioni del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malawi. A quelle care popolazioni esprimo il mio dolore e la mia vicinanza”. È questo l’appello di Papa Francesco durante i saluti nell’Udienza Generale odierna in Piazza San Pietro.
È di almeno 28 morti e 17 superstiti il bilancio provvisorio del naufragio avvenuto sabato scorso, vicino all'arcipelago delle Bahamas, di un barcone con a bordo decine di migranti provenienti da Haiti. Puntuale l’appello di Papa Francesco, durante l’Udienza Generale odierna.
Prima di partire per gli Emirati Arabi, Papa Francesco si affaccia alla finestra del Palazzo Apostolico e incontra i fedeli convenuti per la preghiera dell’Angelus. Presenti oggi anche i Ragazzi dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma che concludono, con la “Carovana della Pace”, il mese di gennaio da loro tradizionalmente dedicato al tema della pace, che quest’anno ha avuto per slogan “La pace è servita”. Dopo la preghiera, anche un appello per la pace nello Yemen, stremato da guerra e carestia.
“Sono molto preoccupato per l’acuirsi delle tensioni in Terra Santa e in Medio Oriente, e per la spirale di violenza che allontana sempre più dalla via della pace, del dialogo e dei negoziati. Esprimo il mio grande dolore per i morti e i feriti e sono vicino con la preghiera e l’affetto a tutti coloro che soffrono”. E’ questo il forte appello per la pace di Papa Francesco lanciato durante l’Udienza Generale.
“Rivolgo un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città di Gerusalemme, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite”. Sono le parole di Papa Francesco al termine dell’Udienza Generale odierna per la città di Gerusalemme, segnata dalla situazione preoccupante di questi ultimi giorni. Papa Francesco conferma il suo appoggio alla città per lo status quo, la situazione storico e giuridica di accesso ai luoghi Santi che si è creato a Gerusalemme nel corso di secoli.
"Sono rimasto profondamente addolorato dalla strage avvenuta domenica scorsa in Nigeria, all’interno di una chiesa, dove sono state uccise persone innocenti. Auspico che cessi ogni forma di odio e di violenza e non si ripetano più crimini così vergognosi, perpetrati in luoghi di culto, dove i fedeli si radunano per pregare”. E’ questo l’appello di Papa Francesco durante l’Udienza Generale odierna.
Puntuali arrivano gli appelli di pace di Papa Francesco, nell’Udienza Generale di oggi, riguardo agli ultimi fatti avvenuti in Russia e in Siria. “Appelli alla coscienza”, per mettere fine a queste tragedie.
Papa Francesco al termine dell'udienza generale saluta una delegazione di sovraintendenze irachene presenti in Piazza San Pietro, con rappresentanti dei diversi gruppi religiosi e con il Cardinale Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Motivo del suo saluto è l’accorato appello per la pace in Iraq, affinché il paese “trovi nella riconciliazione e nell’armonia tra le sue diverse componenti etniche e religiose, la pace, l’unità e la prosperità".