Negli ultimi dieci anni lo stile dei Tribunali dello Stato della Città del Vaticano è decisamente molto cambiato.
Sinodalità che significa ascolto e misericordia per arrivare alla equità nella amministrazione della giustizia. Ne ha parlato il Papa questa mattina nel discorso con cui ha aperto l’anno giudiziario del tribunale civile dello Stato della Città del Vaticano.
“Vi chiedo di perseguire, con sempre più convinzione, la via della giustizia, come via che rende possibile un’autentica fraternità in cui tutti sono tutelati, specie i più deboli e fragili. Il primo punto che vorrei sottolineare in questo incontro è il Vangelo. Esso ci insegna uno sguardo più profondo rispetto alla mentalità modana, e ci mostra che la giustizia proposta da Gesù non è un semplice insieme di regole applicate tecnicamente, ma una disposizione del cuore che guida chi ha responsabilità. La grande esortazione del Vangelo è quella di instaurare la giustizia innanzitutto dentro di noi, lottando con forza a emarginare la zizzania che ci abita. Per Gesù è da ingenui pensare di riuscire a togliere ogni radice di male dentro di noi senza danneggiare anche il grano buono”. Lo ha detto il Papa, stamane, parlando nel corso della cerimonia di apertura del 91° Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.