Sorge là dove dovrebbe esserci una chiesa, e invece non è stato ancora edificato niente. La Porta Santa di Rustavi, in Georgia, è così l’unica costruzione nel mezzo di quello che è ancora un prato. L’ha aperta, lo scorso 7 dicembre, il vescovo Giuseppe Pasotto, stimmatino veronese. Un segnale che la comunità georgiana è ancora viva. Nonostante le difficoltà.
"Queste chiese rappresentano il simbolo dell’immane sofferenza causata dalla guerra". Così monsignor Jesùs Tirso Blanco, vescovo di Lwena in Angola, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’importanza della ricostruzione delle chiese della sua diocesi. "Per i fedeli è stata un’immensa gioia poter assistere all’apertura della porta santa in chiese ridotte in macerie dalla guerra. Siamo grati ad ACS perché il suo aiuto è stato davvero fondamentale".
Un messaggio per invitare tutti i ragazzi ad essere “protagonisti dell’Anno della Misericordia”, con uno sguardo particolare a quanti vivono “in situazioni di guerra” e di difficoltà e l’appello a “costruire amicizie nuove”, senza credere alle “parole di odio e di terrore”. Papa Francesco si rivolge ai ragazzi in occasione del loro speciale Giubileo, che si terrà dal 23 al 25 aprile.
L’ “oceano della misericordia” di cui Papa Francesco vuole sia inondato il mondo ha colpito anche nazioni dove essere cristiani è oggi difficile, perché lì i cristiani devono vivere nascosti, perseguitati, vittime. Così, l’apertura delle porte sante in Cina, Siria, Iraq e Vietnam dimostra che la Chiesa dà ancora una speranza, anche lì dove c’è chi vorrebbe non esistesse.
Porta Santa e porta di misericordia più di ogni altra per Papa Francesco la porta della basilica di Santa Maria maggiore, la basilica più amata per il vescovo di Roma, la basilica dove si è recato appena eletto e dove si reca ogni volta che parte e torna da un viaggio.
L’ultimo Anno Santo straordinario prima di quello apertosi l’altro ieri era stato indetto da Papa Giovanni Paolo II nell’ormai lontano 1983 e dedicato alla Redenzione. “Da questa soglia, oggi, noi vediamo aprirsi un’ampia prospettiva su tutto un tempo di Grazia”. Parole di San Giovanni Paolo II, pronunciate nell’omelia del 25 marzo 1983 in occasione dell’apertura della Porta Santa della Basilica Vaticana per il Giubileo straordinario della Redenzione.
L’Anno Santo della misericordia è ufficialmente aperto. Non sarà probabilmente di grande impatto mediatico come fu il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Almeno non per la città di Roma. E questo anche per volontà del Papa che ha voluto che ogni diocesi avesse una Porta Santa ed ha aperto la prima lui stesso, in anticipo rispetto a quella di Roma, a Bangui in Centrafrica.
Si chiama “Porte di misericordia”, ed è una antica icona mariana di provenienza ucraina che è stata portata in Vaticano per l’apertura dell’Anno Straordinario della Misericordia. Una scelta simbolica: l’icona, infatti, combina sia le tradizioni occidentali e quello orientali. Si tratta, dunque, di una scelta simbolica, che incoraggia tutti i cristiani all’unità e alla pace.
Il Giubileo è alle porte e Roma sarà certamente meta di molti pellegrini. Del resto i giubilei sono nati anche per “gestire” il flusso dei tanti pellegrinaggi che in tutto in mondo antico si facevano soprattutto a Roma e in Terra Santa. Pellegrinaggi ai luoghi, ad limina, cioè verso i luoghi dove i santi e i martiri erano stati sepolti. Eppure la parola “pellegrino” che per noi oggi ha un significato chiaro, nei tempi antichi significava semplicemente “straniero”. E lo dimostra chiaramente l’ archeologia.
Pubblicato stamane il calendario delle celebrazioni presiedute dal Papa nel periodo dicembre 2015 – gennaio 2016.
Il Giubileo è vicino. Lo ha ricordato stamane Papa Francesco incontrando i fedeli radunati in Piazza San Pietro per la consueta Udienza Generale.
Una chiesa aperta tutto l’anno del Giubileo della Misericordia. Una adorazione eucaristica senza interruzione, per aprire il cuore di Manhattan alla misericordia di Dio. È l’iniziativa che ha pensato Monsignor Donald Sakano, parroco della “Old St. Patrick,” la vecchia cattedrale di New York. E nella sua parrocchia c’è una chiesa, la chiesa del Preziosissimo Sangue (of the Most Precious Blood) che è stata scelta per svolgere questo importante compito durante l’anno del Giubileo.
Nuovo testo per il prossimo Giubileo curato da Marco Roncalli. Si intitola “Il tempo della misericordia. Pellegrini, indulgenze, anni santi dalle origini a papa Francesco”: “incarnatosi nella pietà medievale, il giubileo ha poi assunto le caratteristiche di un appuntamento non solo religioso, ma anche sociale, culturale, artistico, economico”, si legge nella presentazione del Testo.
"Abbiamo avuto un aggiornamento molto interessante dei lavori che stanno partendo e questo ci dà la possibilità di poter dire che guardiamo all’8 dicembre con maggior serenità perché almeno i lavori che riguardano più direttamente il Giubileo per quella data dovrebbero essere realizzati. La prossima riunion sarà il 6 novembre". Lo ha detto al termine della cabina di regia sul Giubileo, tenutasi ieri, Monsignor Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione e responsabile dell'organizzazione dell'Anno Santo per il Vaticano.
«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia». E' questo il tema proposto dal Papa nel messaggio ai giovani di tutto per la Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà la prossima estate a Cracovia, in Polonia.
“Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”. Il tema che Papa Francesco ha scelto per la Giornata mondiale del Migrante e del rifugiato è legato al Giubileo della Misericordia che si svolgerà tra l’8 dicembre 2015 e il 20 novembre 2016.
Una spianata, tanti giovani, diversi sacerdoti, alcuni confessionali. La sera di sabato scorso alla veglia di preghiera al Parco Dora di Torino, alla vigilia dell'arrivo del Papa in città, è andata in scena quella che è sembrata una piccola prova generale dell'Anno Santo della Misericordia.
Il Giubileo rischia di diventare un serio caso politico italiano. Il governo avrebbe deciso di commissariare la gestione dell’Anno Santo al Prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, esautorando di fatto il Sindaco Ignazio Marino. La decisione dell’esecutivo potrebbe essere messa nero su bianco già nel prossimo Consiglio dei Ministri attraverso un decreto ad hoc.
Il cardinale Roger Etchegaray spiega il significato di “misericordia divina”: “è il volto che prende l’amore di Dio quando egli è alle prese con la miseria degli uomini, con la sofferenza, con il peccato”. Che sono l’altro nome della “miseria” umana, da sempre e “ovunque”. E quindi “Dio non può rivelarsi altrimenti che con il manto della misericordia. La misericordia di Dio è il nuovo nome di Dio, e la misericordia di Dio è infinita come il suo amore. Diciamo “Dio di misericordia”, piuttosto che “misericordia di Dio”!
“Ecco perché il Giubileo: questo è il tempo della misericordia. E’ il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti la via del perdono e della riconciliazione”.