"Nel clima gioioso del Natale, questa memoria del primo cristiano ucciso per la fede potrebbe apparire fuori luogo. Tuttavia, proprio nella prospettiva della fede, l’odierna celebrazione si pone in sintonia con il vero significato del Natale". Lo ha detto il Papa nel corso dell'Angelus, in occasione della Festa di Santo Stefano protomartire.
“Recuperare la logica sorprendente di Dio che, lontano da piccoli o grandi calcoli, è fatta di apertura verso orizzonti nuovi, verso Cristo e la sua Parola”. É questa la logica di San Giuseppe ed è questa la logica che Papa Francesco chiede ad ogni cristiano di ritrovare.
"Dio l’ha pensata e voluta da sempre, nel suo imperscrutabile disegno, come una creatura piena di grazia, cioè ricolma del suo amore. Ma per essere colmati occorre fare spazio, svuotarsi, farsi da parte. Proprio come ha fatto Maria". Protagonista indiscussa dell'Angelus di Papa Francesco in Piazza San Pietro è senza dubbio Maria, l'Immacolata Concezione, di cui oggi si celebra la festa.
“Quanti hanno fame e sete di giustizia la possono trovare soltanto percorrendo le vie del Signore; mentre il male e il peccato provengono dal fatto che gli individui e i gruppi sociali preferiscono seguire strade dettate da interessi egoistici, che provocano conflitti e guerre. L’Avvento è il tempo propizio per accogliere la venuta di Gesù, che viene come messaggero di pace per indicarci le vie di Dio”. Lo ha detto il Papa nel corso dell’Angelus in occasione della prima domenica di Avvento.
Nell'Angelus odierno, in Piazza San Pietro, Papa Francesco riprende la parabola di oggi della pagina evangelica, "uno stupendo insegnamento di Gesù sulla risurrezione dei morti". E subito dopo la preghiera mariana, lancia un accorato appello per la pace in Sud Sudan; il Papa afferma "io dovrò visitare il Sud Sudan".
“Il primo sguardo non è di Zaccheo, ma di Gesù, che tra tanti volti che lo circondano da vicino, cerca proprio quello”.
"Tutti siamo chiamati alla santità. I Santi e le Sante di ogni tempo, che oggi celebriamo tutti insieme, non sono semplicemente dei simboli, degli esseri umani lontani, irraggiungibili. Al contrario, sono persone che hanno vissuto con i piedi per terra". Sono queste le parole di Papa Francesco durante l'Angelus odierno in Piazza San Pietro in occasione della Solennità di Tutti i Santi.
Al termine della Messa celebrata a conclusione dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, Papa Francesco ha recitato come di consueto l’Angelus domenicale.
Conclusa la Santa Messa in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro. "La Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra oggi, è un’occasione propizia affinché ogni battezzato prenda più viva coscienza della necessità di cooperare all’annuncio del Regno di Dio mediante un impegno rinnovato", commenta il Pontefice prima della preghiera.
“Come possiamo capire se abbiamo veramente fede, cioè se la nostra fede, pur minuscola, è genuina, pura, schietta? Ce lo spiega Gesù indicando qual è la misura della fede: il servizio”.
Con questa celebrazione “abbiamo rinnovato l’attenzione della Chiesa per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento. In unione con i fedeli di tutte le Diocesi del mondo abbiamo celebrato la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, per riaffermare la necessità che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo o un nuovo arrivato”. Lo ha detto Papa Francesco prima di recitare l’Angelus al termine della Messa in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
“La ricchezza può spingere a erigere muri, creare divisioni e discriminazioni. Gesù, al contrario, invita i suoi discepoli ad invertire la rotta”.
Nell'Angelus odierno in Piazza San Pietro, Papa Francesco annuncia un nuovo concistoro il prossimo 5 ottobre . Saranno creati 10 nuovi cardinali elettori e 3 non elettori. Il Papa si scusa subito per il ritardo - quando si affaccia alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico infatti sono le ore 12.07 - e racconta che è rimasto chiuso nell'ascensore per un guasto tecnico per 25 minuti, sono dovuti intervenire quindi i Vigili del Fuoco. "Grazie al lavoro dei vigili del fuoco", dice il Papa con un pò di fiatone.
Gesù capovolge la domanda e colloca la risposta sul piano della responsabilità, invitandoci a usare bene il tempo presente.
“Maria ci dimostra che, se vogliamo che la nostra vita sia felice, al primo posto va messo Dio, perché Lui solo è grande”.
Il tema della vigilanza è al centro della riflessione di Papa Francesco, offerta stamane ai fedeli in occasione dell’Angelus domenicale.
"I beni materiali sono necessari alla vita, ma non devono essere il fine della nostra esistenza, ma un mezzo per vivere onestamente e nella condivisone con i più bisognosi. Gesù oggi ci invita a considerare che le ricchezze possono incatenare il cuore e distoglierlo dal vero tesoro che è nei cieli". Papa Francesco riassume con queste parole il senso del Vangelo odierno, la parabola del ricco stolto. Il Pontefice, in questa caldissima prima domenica di Agosto, si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
“Tutto va messo da parte perché, quando Lui viene a visitarci nella nostra vita, la sua presenza e la sua parola vengono prima di ogni cosa”.
La missione della Chiesa è quella “di annunciare il Vangelo a tutte le genti” e noi dobbiamo sempre pregare perché Dio “mandi operai a lavorare nel suo campo che è il mondo. E ciascuno di noi lo deve fare con cuore aperto, con un atteggiamento missionario; la nostra preghiera non dev’essere limitata solo ai nostri bisogni, alle nostre necessità: una preghiera è veramente cristiana se ha anche una dimensione universale”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’Angelus commentando il Vangelo di questa domenica.
Tre personaggi, tre casi di vocazione che sono emblematici delle condizioni poste da Gesù per essere suoi discepoli: itineranza, prontezza e decisione. Condizioni che fanno a dire tre no, che non sono rifiuti, ma piuttosto pongono l’accento su un fatto, spiega Papa Francesco. E cioè “che Gesù ci vuole appassionati di lui e del Vangelo”.