Prima di concludere la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ha fatto riferimento al violento sisma che all’alba di oggi ha colpito la Croazia, provocando seri danni.
A causa del coronavirus, anche questa domenica, Papa Francesco guida la recita della preghiera dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Il Papa prima della preghiera mariana commenta: "Sta finendo a Milano la Messa che l'Arcivescovo sta celebrando al Policlinico per gli ammalati, i medici, gli nfermieri, il Signore Arcivescovo èvicino al suo popolo, è anche vicino a Dio nella preghiera, mi viene in mente la fotografia sul tetto pregando la Madonna. Vorrei ringraziare anche tutti i sacerdoti, la creatività dei sacerdoti, tante notizie mi arrivano soprattutto dalla Lombardia, sacerdoti che pensano mille modi per essere vicini al popolo, perchè il popolo non si senta abbandonato, sacerdoti con lo zelo apostolico, che hanno capito bene che in tempi di pandemia non si deve fare il Don Abbondio".
È un po’ strana questa preghiera dell’Angelus di oggi, con il Papa “ingabbiato” nella biblioteca, ma io vi vedo, vi sono vicino. E vorrei incominciare anche ringraziando quel gruppo [presente in Piazza] che manifesta e lotta “Per i dimenticati di Idlib”. Grazie! Grazie per quello che fate. Ma questo modo di oggi di pregare l’Angelus lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente, che possono favorire la trasmissione del virus.”. E’ questo il primo saluto di Papa Francesco all’ Angelus di oggi.
La voce girava da un paio di giorni ma solo oggi la Sala Stampa ha confermato che "la preghiera dell’Angelus del Santo Padre di domenica 8 marzo avverrà dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico e non in piazza, dalla finestra.
Nell'Angelus odierno in Piazza San Pietro Papa Francesco trae spunto dal Vangelo di oggi che racconta il “discorso della montagna” e affronta l’argomento dell’adempimento della Legge. "Si tratta di viverla come uno strumento di libertà, che ci aiuta a non essere schiavi delle passioni e del peccato", commenta il Pontefice.
"In questa seconda domenica del Tempo di Natale, le Letture bibliche ci aiutano ad allargare lo sguardo, per avere una piena consapevolezza del significato della nascita di Gesù". Sono queste le parole di Papa Francesco pronunciate prima della preghiera dell'Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
“Non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole e che noi esseri umani continuiamo ad abitarvi”.
La famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe si inserisce “nell’ambito della santità che è dono di Dio ma, al tempo stesso, è libera e responsabile adesione al progetto di Dio. Così è stato per la famiglia di Nazareth: essa fu totalmente disponibile alla volontà di Dio”. Lo ha detto il Papa stamane in occasione della recita dell’Angelus.
"Nel clima gioioso del Natale, questa memoria del primo cristiano ucciso per la fede potrebbe apparire fuori luogo. Tuttavia, proprio nella prospettiva della fede, l’odierna celebrazione si pone in sintonia con il vero significato del Natale". Lo ha detto il Papa nel corso dell'Angelus, in occasione della Festa di Santo Stefano protomartire.
“Recuperare la logica sorprendente di Dio che, lontano da piccoli o grandi calcoli, è fatta di apertura verso orizzonti nuovi, verso Cristo e la sua Parola”. É questa la logica di San Giuseppe ed è questa la logica che Papa Francesco chiede ad ogni cristiano di ritrovare.
"Dio l’ha pensata e voluta da sempre, nel suo imperscrutabile disegno, come una creatura piena di grazia, cioè ricolma del suo amore. Ma per essere colmati occorre fare spazio, svuotarsi, farsi da parte. Proprio come ha fatto Maria". Protagonista indiscussa dell'Angelus di Papa Francesco in Piazza San Pietro è senza dubbio Maria, l'Immacolata Concezione, di cui oggi si celebra la festa.
“Quanti hanno fame e sete di giustizia la possono trovare soltanto percorrendo le vie del Signore; mentre il male e il peccato provengono dal fatto che gli individui e i gruppi sociali preferiscono seguire strade dettate da interessi egoistici, che provocano conflitti e guerre. L’Avvento è il tempo propizio per accogliere la venuta di Gesù, che viene come messaggero di pace per indicarci le vie di Dio”. Lo ha detto il Papa nel corso dell’Angelus in occasione della prima domenica di Avvento.
Nell'Angelus odierno, in Piazza San Pietro, Papa Francesco riprende la parabola di oggi della pagina evangelica, "uno stupendo insegnamento di Gesù sulla risurrezione dei morti". E subito dopo la preghiera mariana, lancia un accorato appello per la pace in Sud Sudan; il Papa afferma "io dovrò visitare il Sud Sudan".
“Il primo sguardo non è di Zaccheo, ma di Gesù, che tra tanti volti che lo circondano da vicino, cerca proprio quello”.
"Tutti siamo chiamati alla santità. I Santi e le Sante di ogni tempo, che oggi celebriamo tutti insieme, non sono semplicemente dei simboli, degli esseri umani lontani, irraggiungibili. Al contrario, sono persone che hanno vissuto con i piedi per terra". Sono queste le parole di Papa Francesco durante l'Angelus odierno in Piazza San Pietro in occasione della Solennità di Tutti i Santi.
Al termine della Messa celebrata a conclusione dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, Papa Francesco ha recitato come di consueto l’Angelus domenicale.
Conclusa la Santa Messa in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro. "La Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra oggi, è un’occasione propizia affinché ogni battezzato prenda più viva coscienza della necessità di cooperare all’annuncio del Regno di Dio mediante un impegno rinnovato", commenta il Pontefice prima della preghiera.
“Come possiamo capire se abbiamo veramente fede, cioè se la nostra fede, pur minuscola, è genuina, pura, schietta? Ce lo spiega Gesù indicando qual è la misura della fede: il servizio”.
Con questa celebrazione “abbiamo rinnovato l’attenzione della Chiesa per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento. In unione con i fedeli di tutte le Diocesi del mondo abbiamo celebrato la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, per riaffermare la necessità che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo o un nuovo arrivato”. Lo ha detto Papa Francesco prima di recitare l’Angelus al termine della Messa in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
“La ricchezza può spingere a erigere muri, creare divisioni e discriminazioni. Gesù, al contrario, invita i suoi discepoli ad invertire la rotta”.