Il sonno dei discepoli mentre Gesù prega è un sonno fuori luogo che “somiglia forse a tanti nostri sonni che ci vengono durante momenti che sappiamo essere importanti?
Con un appello che per la prima volta risponde alla narrativa russa sulla guerra in corso in Ucraina, Papa Francesco “implora” l’apertura di corridoi umanitari, sottolinea che non si tratta di una operazione militare, ma di “guerra, che semina morte, distruzione e miseria”, ringrazia i giornalisti, in quella che sembra una risposta alla legge russa che punisce fino a 15 giorni con l’arresto chi riporta in maniera diversa sulla guerra, annuncia che due cardinali, Czerny e Krajewski, sono andati in Ucraina e sono lì a portare la vicinanza del Papa, mette la Santa Sede a disposizione per una mediazione.
“Ogni giorno la barca della nostra vita lascia le rive di casa per inoltrarsi nel mare delle attività quotidiane; ogni giorno cerchiamo di pescare al largo, ma spesso viviamo la notte delle reti vuote, la delusione di impegnarci tanto e di non vedere i risultati sperati. Quante volte anche noi restiamo con un senso di sconfitta, mentre nel cuore nascono delusione e amarezza, due tarli pericolosissimi”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell’introduzione alla preghiera domenicale dell’Angelus.
Dopo aver celebrato la Messa per la Giornata della Parola di Dio, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Papa Francesco chiama i fedeli mercoledì 26 gennaio a celebrare una Giornata di preghiera per la pace. Le tensioni partono dall'Ucraina.
Conclusa, nella Cappella Sistina, la celebrazione della Santa Messa nella Festa del Battesimo del Signore con il Rito del Battesimo dei Bambini, alle ore 12 Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro.
In questa prima domenica dell'anno Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
“Dio ha scelto una famiglia umile e semplice per venire in mezzo a noi”. Lo ha detto stamane il Papa, introducendo l’Angelus in occasione della Festa della Santa Famiglia.
“Alzarsi e camminare in fretta: sono i due movimenti che Maria ha fatto e che invita anche noi a fare in vista del Natale”. Papa Francesco lo ha detto nella riflessione prima della preghiera mariana di mezzogiorno guidata dalla finestra del Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro.
Introducendo l’Angelus domenicale Papa Francesco riprende il testo del Vangelo di oggi spiegando che il Signore non si mette “a fare catastrofismo” ma “vuole farci capire che tutto in questo mondo, prima o poi, passa”. Non passerà invece la sua Parola.
Papa Francesco nell'Angelus di oggi parla ai fedeli della scena descritta dal Vangelo della Liturgia odierna, quella che si svolge all’interno del Tempio di Gerusalemme. Francesco, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, commenta: "Gesù guarda ciò che succede in questo luogo, il più sacro di tutti, e vede come gli scribi amino passeggiare per essere notati, salutati e riveriti, e per avere posti d’onore. Nello stesso tempo, i suoi occhi scorgono un’altra scena: una povera vedova, proprio una di quelle sfruttate dai potenti, getta nel tesoro del Tempiotutto quanto aveva per vivere. Il Vangelo ci mette davanti questo stridente contrasto: i ricchi, che danno il superfluo per farsi vedere, e una povera donna che, senza apparire, offre tutto il poco che ha".
Gioia e profezia, sono queste le due parole che segnano la festa di oggi per Papa Francesco.
Papa Francesco subito dopo aver presieduto la Messa per i due nuovi vescovi si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "Il Vangelo della Liturgia odierna racconta che due discepoli, Giacomo e Giovanni, chiedono al Signore di sedere un giorno accanto a Lui nella gloria, come fossero primi ministri o una cosa del genere. Ma gli altri discepoli li sentono e si indignano. A questo punto Gesù, con pazienza, offre loro un grande insegnamento: la vera gloria non si ottiene elevandosi sopra gli altri, ma vivendo lo stesso battesimo che Egli riceverà, di lì a poco, a Gerusalemme", dice subito il Papa.
L’incontro tra Gesù e il giovane ricco fa capire come la religiosità di quest’ultimo sia intesa come “un dovere, un fare per avere. Ma questo è un rapporto commerciale con Dio, un do ut des. La fede, invece, non è un rito freddo e meccanico, un devo-faccio-ottengo. È questione di libertà e di amore”. Lo ha detto Papa Francesco introducendo la preghiera mariana dell’Angelus.
"Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti". Nell'Angelus di oggi il Papa riflette su questa frase di Gesù. In Piazza San Pietro, il Pontefice commenta: "Mediante questa frase lapidaria, il Signore inaugura un capovolgimento: rovescia i criteri che segnano che cosa conta davvero. Il valore di una persona non dipende più dal ruolo che ricopre, dal successo che ha, dal lavoro che svolge, dai soldi in banca; no, la grandezza e la riuscita, agli occhi di Dio, hanno un metro diverso: si misurano sul servizio. Non su quello che si ha, ma su quello che si dà".
“Ma io chi sono davvero per te? Chi sono per te?” A questa domanda risponde Papa Francesco nella omelia della messa che conclude il Congresso Eucaristico a Budapest questa mattina, la Statio Orbis.
Prendendo spunto dal brano evangelico odierno che narra come Gesù guarisce un sordomuto il Papa – introducendo la preghiera dell’Angelus – ha osservato che “tutti abbiamo gli orecchi, ma tante volte non riusciamo ad ascoltare. C’è una sordità interiore, che oggi possiamo chiedere a Gesù di toccare e risanare. È peggiore di quella fisica, è la sordità del cuore”.
Nell'Angelus odierno in Piazza San Pietro, Papa Francesco prende subito spunto dalla Liturgia di oggi e raccomanda di non lasciarsi andare alle lamentele perchè "non è cristiano", ma di avere una fede che arrivi al cuore. Al termine della recita dell'Angelus un forte appello per la pace in Afghanistan.
Il Magnificat “è come una “fotografia” della Madre di Dio” e l’umiltà è “il segreto di Maria”.
“Per vivere c’è bisogno di pane. Chi ha fame non chiede cibi raffinati e costosi, ma pane. Chi è senza lavoro non chiede stipendi enormi, ma il pane di un impiego. Gesù si rivela come il pane, cioè l’essenziale, il necessario per la vita di ogni giorno. Non un pane tra tanti altri, ma il pane della vita”. Lo ha detto il Papa, stamane, introducendo la preghiera mariana dell’Angelus.
Papa Francesco guida anche questa domenica la recita dell'Angelus dalla Piazza di San Pietro e inizia subito a commentare la Liturgia odierna, le barche in movimento verso Cafarnao e la folla che sta andando a cercare Gesù.