La Parola di Gesù “non è una gabbia o una trappola, ma un seme che può portare frutto”. Papa Francesco lo ha detto nel commento alle letture domenicali nella riflessione prima dell’ Angelus.
Gesù sa quanto la vita può essere pesante. Sa che molte cose affaticano il cuore: delusioni e ferite del passato, pesi da portare e torti da sopportare nel presente, incertezze e preoccupazioni per il futuro”. Sono consolanti le parole di Papa Francesco nell’introduzione alla preghiera mariana dell’Angelus, come ogni domenica in Piazza San Pietro a mezzogiorno.
E’ l’identikit del discepolo missionario quello che Gesù fa nel brano del Vangelo di Matteo che oggi la liturgia propone. E Papa Francesco lo ha riproposto ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus domenicale, unico appuntamento pubblico per il mese di luglio.
Non abbiate paura. E' l'invito che Gesù rivolge ai suoi discepoli inviandoli in missione. Lo ha ricordato Papa Francesco nel corso dell'Angelus di oggi.
È il giorno del Corpus Domini, e Papa Francesco stasera celebrerà la Messa in San Giovanni in Laterano, e poi presiederà la processione. Ma dopodomani sarà anche la Giornata Mondiale del Rifugiato, e il Papa che ha fatto dell’impegno per i migranti una cifra del Pontificato non può non ricordarlo. Sono questi i due temi dell’Angelus di Papa Francesco.
“Che cosa è questa vita eterna? È l’amore smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza.
“Il cieco dalla nascita rappresenta ognuno di noi, che siamo stati creati per conoscere Dio, ma a causa del peccato siamo come ciechi, abbiamo bisogno di una luce nuova, quella della fede, che Gesù ci ha donato”.
Nella Trasfigurazione Gesù ha fatto “risplendere nella sua stessa persona quella gloria divina che si poteva cogliere con la fede nella sua predicazione e nei suoi gesti miracolosi”. Lo ha detto il Papa introducendo la riflessione domenicale in occasione dell’Angelus della II Domenica di Quaresima.
Prima Domenica di Quaresima, il “cammino del Popolo di Dio verso la Pasqua”, 40 giorni di tentazioni di Satana a Gesù nel deserto. Ma con l’aiuto della Bibbia per superarle tutte. La Sacra Scrittura come un telefono cellulare, per ricevere i numerosi “sms” di Dio. Papa Francesco parla principalmente di questo nell’Angelus di oggi. Si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano e saluta i tanti pellegrini convenuti, nonostante la pioggia della mattina.
Dio non è lontano, anonimo, ma è il nostro rifugio. Papa Francesco lo ha ricordato prima della preghiera dell’ Angelus domenicale. Alle 12 il Papa si è affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico è ha commentato le Letture della VIII domenica del tempo ordinario, l’ultima prima dell’inizio della Quaresima.
Dopo le Beatitudini il Vangelo odierno ci offre il “Discorso della Montagna”, “sale e luce” della missione dei discepoli di Cristo in tutto il mondo. Il Papa, prima della preghiera dell’Angelus, ricorda soprattutto che è il nostro comportamento nel bene e nel male a “lasciare un segno negli altri”. E esorta i fedeli ad essere quel sale della terra e quella luce del mondo annunciati da Gesù.
Gesù annuncia l’arrivo del Regno dei cieli, un “regno non comporta l’instaurazione di un nuovo potere politico, ma il compimento dell’alleanza tra Dio e il suo popolo che inaugurerà una stagione di pace e di giustizia”. Lo ha detto il Papa commentando l’inizio della predicazione di Gesù nel corso dell’Angelus di questa mattina.
Un tramezzino e una bevanda per i poveri. E’ il dono e la ricompensa di Papa Francesco ai più bisognosi, nel giorno dell’Epifania del Signore. Saranno loro a distribuire in Piazza San Pietro, dopo l’Angelus, il libretto “Icone di Misericordia”. Il piccolo opuscolo tascabile, distribuito gratuitamente come regalo di Papa Francesco, ha come protagonista la misericordia infinita di Dio. Il Papa, prima della preghiera mariana, continua la riflessione sulla stella seguita dai Re Magi. E racconta le diverse luci che si incontrano nella vita di ogni giorno.
Maria che “silenziosa e attenta, cerca di comprendere che cosa Dio vuole da lei giorno per giorno” il nostro modello per imparare a cooperare con Dio. Papa Francesco nella riflessione che precede la preghiera dell’ Angelus, il primo del nuovo anno, riprende la riflessione già fatta per la messa in basilica.
La Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe. Sono loro i protagonisti dell’Angelus di Papa Francesco, in questa ultima Domenica di Avvento. “Le due persone che più di ogni altra sono state coinvolte nel mistero d’amore della vicinanza di Dio all’umanità”, dice Francesco.
Festa in Piazza San Pietro per la terza domenica di Avvento animata dagli Oratori Romani che come tradizione hanno celebra lo messa in Basilica e hanno portato i bambinelli dei presepi ad essere benedetti dal Papa.
L'invito del Battista alla conversione è il tema centrale della meditazione che il Papa ha offerto ai fedeli in occasione dell'Angelus della II Domenica di Avvento.
Con la predizione della distruzione del tempio di Gerusalemme Gesù vuole “far capire che le costruzioni umane, anche le più sacre, sono passeggere e non bisogna riporre in esse la nostra sicurezza. Quante presunte certezze nella nostra vita pensavamo fossero definitive e poi si sono rivelate effimere! D’altra parte, quanti problemi ci sembravano senza uscita e poi sono stati superati!”. Lo ha detto il Papa commentando il Vangelo domenicale nel corso dell’Angelus in piazza San Pietro.
Un appello in favore del miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, “affinché sia rispettata pienamente la dignità umana dei detenuti”. Papa Francesco lo ha rivolto alle autorità competenti dopo la preghiera dell’ Angelus nella giornata del Giubileo delle carceri.
L’astuzia cristiana è “allontanarsi dallo spirito e dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo il Vangelo”.