Gesù è “pane che dà la vita eterna”, la sua “carne per la vita del mondo”. E “questo passaggio è decisivo: provoca la reazione degli ascoltatori. Quando il segno del pane condiviso porta al suo significato vero, cioè il dono di sé fino al sacrificio, emerge l’incomprensione, emerge addirittura il rifiuto di Colui che poco prima si voleva portare in trionfo”. Lo ha spiegato il Papa commentando il Vangelo odierno nell’Angelus di questa mattina.
Il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci è un invito “a non distogliere lo sguardo da quel Gesù che domenica scorsa, nel Vangelo di Marco, vedendo una grande folla, ebbe compassione di loro. Oggi Giovanni ci mostra nuovamente Gesù attento ai bisogni primari delle persone. Il ragazzo che mette a disposizione i pani e i pesci è coraggioso e anche lui ha compassione, i giovani sono così, e noi dobbiamo aiutarli”. Lo ha detto il Papa, stamane, nel corso del consueto Angelus domenicale.
Vedere, avere compassione, insegnare. Li possiamo chiamare “i verbi del Pastore”. Papa Francesco sottolinea queste tre azioni di Gesù nel suo discorso prima della preghiera mariana dell’Angelus in Piazza San Pietro.
Qual è lo stile missionario che chiede Gesù? Il Papa lo ha spiegato oggi commentando le letture del giorno prima della recita della preghiera mariana dell’ Angelus in Piazza San Pietro.
Commentando il Vangelo odierno Papa Francesco - nel corso dell’Angelus - si domanda “come mai i compaesani di Gesù passano dalla meraviglia all’incredulità?” Essi - sottolinea - “invece di aprirsi alla realtà, si scandalizzano. Secondo gli abitanti di Nazareth, Dio è troppo grande per abbassarsi a parlare attraverso un uomo così semplice! È lo scandalo dell’incarnazione: l’evento sconcertante di un Dio fatto carne, che pensa con mente d’uomo, lavora e agisce con mani d’uomo, ama con cuore d’uomo, un Dio che fatica, mangia e dorme come uno di noi”.
Nel giorno della festa di San Pietro e Paolo, patroni di Roma, dopo la Messa celebrata in Piazza San Pietro, Papa Francesco continua la sua intensa mattinata con la recita dell’Angelus dal Palazzo Apostolico. Il Papa commenta il brano del Vangelo odierno perché in “esso si racconta un episodio fondamentale per il nostro cammino di fede, si tratta del dialogo in cui Gesù pone ai suoi discepoli la domanda sulla sua identità”.
Nell’Angelus di oggi Papa Francesco ha ricordato ai fedeli la celebrazione della festa liturgica della Natività di San Giovanni Battista. Nonostante la tarda età dei suoi genitori - ha spiegato il Papa - Dio dimostra di non dipendere “dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione”.
Durante l’Angelus di oggi in Piazza San Pietro, Papa Francesco ripercorre la pagina evangelica odierna commentando le due parabole di Gesù che svela alle folle il Regno di Dio. E infine lancia due appelli: uno per la pace nello Yemen e uno per la Giornata Mondiale del Rifugiato.
La solennità del Corpus Domini “ ci insegna a diventare più accoglienti e disponibili verso quanti sono in cerca di comprensione, di aiuto, di incoraggiamento, e sono emarginati e soli. La presenza di Gesù vivo nell’Eucaristia è come una porta, una porta aperta tra il tempio e la strada, tra la fede e la storia, tra la città di Dio e la città dell’uomo”.
Qual è il motivo della gioia della Domenica di oggi, detta Domenica “laetare”? Lo spiega Papa Francesco durante l’Angelus odierno in Piazza San Pietro: “È il grande amore di Dio verso l’umanità, come ci indica il Vangelo di oggi: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.
Gesù non si presente come “un Messia potente e dominatore” ma come “umile e mite servo di Dio e degli uomini, che dovrà donare la sua vita in sacrificio, passando attraverso la via della persecuzione, della sofferenza e della morte”. Lo ha detto il Papa, nel corso dell’Angelus della Seconda Domenica di Quaresima.
La “Quaresima è un tempo di “agonismo” spirituale: siamo chiamati ad affrontare il Maligno mediante la preghiera per essere capaci, con l’aiuto di Dio, di vincerlo nella nostra vita quotidiana”.
Dopo aver celebrato la Messa a Santa Maria Maggiore Papa Francesco si è presentato puntuale alla finestra del Palazzo Apostolico per la recita dell'Angelus.
Subito dopo la celebrazione della Messa nella Basilica Vaticana, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro. Dopo aver riassunto in tre gesti l’opera dei Re Magi nell’omelia odierna, il Papa, nell’Angelus, presenta tre atteggiamenti con i quali è stata accolta la venuta di Gesù e la sua manifestazione al mondo: ricerca premurosa, indifferenza, paura.
“Desidero, ancora una volta, farmi voce di questi nostri fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace.
“Ogni volta che le famiglie, anche quelle ferite e segnate da fragilità, fallimenti e difficoltà, tornano alla fonte dell’esperienza cristiana, si aprono strade nuove e possibilità impensate”. Papa Francesco lo ha detto nella breve riflessione prima della preghiera domenicale dell’ Angelus Domini.
Nel Vangelo dell’Annunciazione l’Angelo del Signore spiega a Maria nel dettaglio il piano di Dio nei suoi confronti. “La risposta di Maria invece è una frase breve, che non parla di gloria o di privilegio, ma solo di disponibilità e di servizio: ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Anche il contenuto è diverso. Maria non si esalta di fronte alla prospettiva di diventare addirittura la madre del Messia, ma rimane modesta ed esprime la propria adesione al progetto del Signore”. Lo ha detto il Papa stamane all’Angelus, in occasione della IV Domenica di Avvento.
“Se togliamo Gesù, che cosa rimane del Natale? Una festa vuota”.
La solennità di Cristo Re dell’universo. E’ il centro di quest’ultima domenica dell’Anno Liturgico e dell’Angelus odierno di Papa Francesco, in Piazza San Pietro. “La sua è una regalità di guida, di servizio, e anche una regalità che alla fine dei tempi si affermerà come giudizio”, commenta il Pontefice.
E’ “profondamente addolorato” Papa Francesco per il terrorismo che dilaga nel mondo, dalla Somalia all’ Afghanistan a New York.