Nuovo bollettino medico di Papa Francesco ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una diverticolite. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, conferma che "in occasione della prossima domenica è prevista la recita dell’Angelus dal 10° piano del Policlinico Universitario “A. Gemelli”.
Il Papa torna ad affacciarsi su piazza San Pietro. Dopo un periodo di lockdown dovuto alla pandemia e alla seconda ondata di Covid19, oggi, 7 febbraio, Francesco recita l’Angelus dalla finestra del Palazzo apostolico con i fedeli, arrivati in piazza nonostante la pioggia di Roma.
Una Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si terrà a partire da quest'anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della memoria liturgica dei santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù. Lo ha annunciato Papa Francesco al termine della preghiera dell’ Angelus.
Nell'Angelus odierno in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa ricorda la festa di oggi, il Battesimo del Signore. "Abbiamo lasciato, pochi giorni fa, Gesù bambino visitato dai Magi; ora lo ritroviamo adulto sulle rive del Giordano. La Liturgia ci fa compiere un salto di circa trent’anni, trent’anni di cui sappiamo una cosa: furono anni di vita nascosta, che Gesù trascorse in famiglia, obbedendo ai genitori, studiando e lavorando", dice subito Francesco.
Nel giorno dell'Epifania, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, dopo aver celebrato la Messa, Papa Francesco guida la recita della preghiera dell'Angelus. "L’Epifania non è un altro mistero, è sempre lo stesso evento della Natività, visto però nella sua dimensione di luce: luce che illumina ogni uomo, luce da accogliere nella fede e luce da portare agli altri nella carità, nella testimonianza, nell’annuncio del Vangelo", dice subito Papa Francesco.
"Oggi il Vangelo dice che Colui che abbiamo contemplato nel suo Natale, Gesù, esisteva prima: prima dell’inizio delle cose, prima dell’universo. Prima di tutto. Egli è prima dello spazio e del tempo". Papa Francesco guida con queste parole l'Angelus di oggi dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.
"L’invito alla gioia è caratteristico del tempo di Avvento: l’attesa che viviamo è gioiosa, un po’ come quando aspettiamo la visita di una persona che amiamo molto, ad esempio un grande amico che non vediamo da tanto tempo. E questa dimensione della gioia emerge specialmente oggi, la terza domenica, che si apre con l’esortazione di San Paolo Rallegratevi sempre nel Signore. E il motivo qual è? Che il Signore è vicino. Più il Signore è vicino a noi, più siamo nella gioia; più Lui è lontano, più siamo nella tristezza".
“Quanta sofferenza, quante lacerazioni, quante guerre potrebbero essere evitate, se il perdono e la misericordia fossero lo stile della nostra vita!” Quanti hanno un rancore dentro, invece “è necessario applicare l’amore misericordioso in tutte le relazioni umane: tra i coniugi, tra i genitori e i figli, all’interno delle nostre comunità e anche nella società e nella politica”.
“Qual è la fede grande? La fede grande è quella che porta la propria storia, segnata anche dalle ferite, ai piedi del Signore domandando a Lui di guarirla, di darle un senso”.
“La Madonna ha poggiato i piedi in paradiso: non ci è andata solo in spirito, ma anche con il corpo, con tutta sé stessa”.
“Ai nostri giorni, la vita di alcuni può risultare mediocre e spenta perché probabilmente non sono andati alla ricerca di un vero tesoro: si sono accontentati di cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio”. Così Papa Francesco ha commentato oggi le parabole del Vangelo di Matteo proposta dalla liturgia, quella del tesoro nascosto nel campo, quella della perla preziosa e quella della rete gettata in mare.
Nell'Angelus di oggi il Papa ripercorre il brano evangelico odierno, Gesù intento a parlare alla folla in parabole del Regno dei cieli. Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano e riprende il racconto di Gesù sul grano e la zizzania. Attraverso questa parabola "Gesù ci fa conoscere la pazienza di Dio, aprendo il nostro cuore alla speranza".
Nell'Angelus di oggi, dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco commenta il Vangelo di questa domenica, il discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli invitandoli a non avere paura, ad essere forti e "fiduciosi di fronte alle sfide della vita, preavvisandoli delle avversità che li attendono"
Commentando l’episodio evangelico della guarigione del cieco nato Papa Francesco – recitando l’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico - sottolinea come Gesù operi “l’illuminazione a due livelli: uno fisico e uno spirituale: il cieco dapprima riceve la vista degli occhi e poi è condotto alla fede in Gesù. E’ tutto un percorso… Sarebbe bello che tutti oggi leggessero questo passo del Vangelo di Giovanni. I prodigi che Egli compie non sono gesti spettacolari, ma hanno lo scopo di condurre alla fede attraverso un cammino di trasformazione interiore”.
Nell'Angelus odierno in Piazza San Pietro Papa Francesco trae spunto dal Vangelo di oggi che racconta il “discorso della montagna” e affronta l’argomento dell’adempimento della Legge. "Si tratta di viverla come uno strumento di libertà, che ci aiuta a non essere schiavi delle passioni e del peccato", commenta il Pontefice.
Movimento e stupore, sono questi gli atteggiamenti con i quali Maria, Giuseppe, Simeone ed Anna vivono l’incontro con Gesù.
“Con la venuta di Gesù, luce del mondo, Dio Padre ha mostrato all’umanità la sua vicinanza e amicizia. Esse ci sono donate gratuitamente al di là dei nostri meriti”. Prima della recita della preghiera dell’ Angelus il Papa ha offerto ai molti presenti in Piazza San Pietro, soprattuto ragazzi si Azione Cattolica, la sua riflessione sulle letture di oggi.
Giovanni Battista “è stato il primo testimone di Cristo. Dio lo aveva chiamato e lo aveva preparato per questo. Dopo il fatto del battesimo, il Battista non può trattenere l’impellente desiderio di rendere testimonianza a Gesù. Giovanni ha visto qualcosa di sconvolgente, cioè il Figlio amato di Dio solidale con i peccatori; e lo Spirito Santo gli ha fatto comprendere la novità inaudita, un vero ribaltamento. Infatti, mentre in tutte le religioni è l’uomo che offre e sacrifica qualcosa a Dio, nell’evento Gesù è Dio che offre il proprio Figlio per la salvezza dell’umanità”. Lo ha detto il Papa, stamane, nel corso dell’Angelus domenicale.
Dopo aver celebrato la Messa per la Solennità dell'Epifania del Signore nella Basilica Vaticana, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus. Il Papa torna a parlare dei protagonisti della giornata di oggi, i Magi.
"In questa seconda domenica del Tempo di Natale, le Letture bibliche ci aiutano ad allargare lo sguardo, per avere una piena consapevolezza del significato della nascita di Gesù". Sono queste le parole di Papa Francesco pronunciate prima della preghiera dell'Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.