Lo scorso anno, la priorità era quella di dare enfasi ad una riforma che aveva messo in luce le caratteristiche religiose dell’Ordine di Malta. Quest’anno, invece, c’è la necessità di riaffermare la peculiare sovranità dell’Ordine, con l’obiettivo di allargare il campo delle relazioni diplomatiche che oggi sono con 113 Stati, anche se non si parla, come si era fatto nella Conferenza degli ambasciatori del 25 – 27 gennaio dello scorso anno, della possibilità dell’Ordine di Malta di accreditarsi come “Stato Osservatore Non Membro” alle Nazioni Unite. Piuttosto, si enfatizza il valore della neutralità dell’Ordine di Malta, ribadendo l’impegno umanitario in particolare in favore della popolazione civile colpita nei conflitti.