Lo scorso agosto è stato costituito un Comitato Superiore per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune composto da membri cristiani, musulmani ed ebrei: la presidenza è stata assegnata al Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Si sono incontrati per la prima volta in Vaticano a maggio 2016, poi in Egitto a marzo 2017, e si rincontreranno oggi nel Palazzo Apostolico: il terzo incontro tra Papa Francesco e il Grande Imam di al Azhar Ahmed al Tayed rappresenta il rafforzamento dei rapporti della Santa Sede con la principale istituzione sunnita.
Non c’è ancora un programma della Conferenza Internazionale della Pace al Cairo. Per ora, si sa che Papa Francesco vi prenderà parte - e ci sono altri 200 invitati, ma non tutti hanno dato l'adesione - e che il suo intervento non sarà né un intervento di apertura, né uno di chiusura, come in genere accade. È uno dei dettagli sul viaggio di Papa Francesco in Egitto fornito da Greg Burke, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in un briefing con i giornalisti
Non si sa moltissimo della Conferenza Mondiale sulla Pace organizzata dall’università di al Azhar, cui Papa Francesco sarà chiamato a intervenire in conclusione. Al di là dei dettagli, la conferenza ha un peso perché è parte di un percorso di al Azhar per dare nuova linfa e peso all’Islam moderato.
È un programma intenso, fatto di molti incontri e pochi discorsi, quello che si sta delineando per la visita di Papa Francesco in Egitto il prossimo 28 e 29 aprile. Ma di certo sarà una visita in sicurezza, spiega Botros Danial, francescano egiziano che sta prendendo parte ai preparativi. “Gli attentati – dice ad ACI Stampa – succedono ormai solo nel Nord Sinai, lontano dal Cairo. Qui al Cairo, dove il Papa starà tutto il tempo, viviamo la nostra vita normalmente senza nessun disturbo”.