La Siria come il Venezuela. Cambiano i volti, la lingua, il continente ma la sofferenza della popolazione è la medesima. Ecco perché questo Natale Aiuto alla Chiesa che Soffre ha voluto pensare sia al popolo venezuelano che ai Cristiani siriani lanciando una campagna di raccolta fondi a sostegno di entrambe le comunità.
Tre storie, tre protagonisti da Maaloula, Homs e Aleppo, città martiri del conflitto in Siria. E, soprattutto, la necessità di portare aiuto ad una nazione e una popolazione stremata da otto anni di conflitto. Aiuto alla Chiesa che Soffre, sezione italiana, è stata in Siria con l’arcivescovo di Milano Mario Delpini. L’obiettivo è quello di aiutare i cristiani a rimanere in Siria. Una possibilità non semplice.
Nello stesso giorno in cui nelle parrocchie siriane vengono distribuiti i seimila rosari benedetti da Papa Francesco lo scorso 15 agosto, il Pontefice benedice l’icona della “Beata Vergine Maria Addolorata, consolatrice dei siriani”.
“Maria ci dimostra che, se vogliamo che la nostra vita sia felice, al primo posto va messo Dio, perché Lui solo è grande”.
"L’Occidente e media internazionali possono fare molto per tutelare le minoranze religiose in Pakistan". Ad affermarlo è l’avvocatessa cattolica Tabassum Yousaf che domani, 8 agosto, alle ore 11 locali al Press Club di Karachi, Pakistan, organizzerà assieme ad Aiuto alla Chiesa che Soffre una conferenza per porre l’attenzione sul drammatico fenomeno delle conversioni forzate all’Islam di giovani donne e perfino adolescenti appartenenti alle minoranze religiose.
"Se si continuerà a non intervenire il risultato sarà l’eliminazione della presenza cristiana da quest’area e forse in futuro anche dall’intero Paese". Così afferma ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Laurent Birfuoré Dabiré, vescovo di Dori, dopo l’ennesimo attacco anticristiano avvenuto in Burkina Faso.
Si vedono alcuni degli attentatori della strage di Pasqua in Sri Lanka, ripresi dalle telecamere di sicurezza, uno di loro fino al momento in cui entra in chiesa, l’attimo prima che si fa esplodere. Si vedono le macerie, i corpi straziati dall’esplosione. Si vede il giuramento dei radicalisti, immortalato come da copione prima andare a fare strage. Ma si vede anche un lavoro di ricucitura del dialogo tra le fede, una reazione profonda perché nessuno reagisse con la violenza alla violenza. C’è tutto questo nel video che il Cardinale Malcolm Ranjith ha portato a Papa Francesco, in una udienza privata il 20 giugno a Santa Marta.
Sotto i riflettori c’è lo Sri Lanka, dove i cristiani sono stati colpiti dagli attacchi di Pasqua. Ma Aiuto alla Chiesa che Soffre aiuta cristiani perseguitati in tutto il mondo. E non solo con campagne visibili o finanziando progetti. Ma anche inviando borse di studio per permettere ai sacerdoti di formarsi, facendo celebrare Sante Messe, editando una Bibbia del Fanciullo venduta in 51 milioni di esemplari dal 1979, Una raccolta che quest’anno ha raggiunto i 111 milioni di euro.
“ Sono stati giorni intensi e commoventi nel corso dei quali è stato possibile incontrare comunità latine e copto- cattoliche
"Quello degli attacchi alle minoranze in India è un fenomeno che ha luogo su una scala talmente vasta da far paura". È quanto afferma ad Aiuto alla Chiesa che Soffre il vescovo Theodore Mascarenhas, ausiliare di Ranchi e segretario generale della Conferenza episcopale indiana.
Un sostegno concreto ai cristiani e all’intera popolazione della Piana di Ninive. Grazie alla donazione di 200mila euro ricevuta in seguito alla messa all’asta della Lamborghini donata da Papa Francesco, Aiuto alla Chiesa che Soffre potrà finanziare due nuovi interventi a beneficio delle famiglie cristiane tornate nella Piana di Ninive dopo la sconfitta militare dello Stato Islamico.
Questo sarà un Natale senza padre Pierluigi Maccalli per la piccola comunità della missione di Bamoanga, a circa 125 chilometri dalla capitale Niamey. Sono passati ormai più di tre mesi da quando il 17 settembre, il missionario italiano è stato rapito, presumibilmente da jihadisti di etnia fulani.
Dalla Sagrada Familia a Barcellona alla Madonna della Salute a Venezia, dalla Chiesa di Santa Maria a Sidney alla cattedrale di Manila, nelle Isole Filippine.
“La forbice tra ragione e fede, è solo falsamente divaricata da culture che hanno smarrito la corretta idea di ragione, o che non l’hanno ancora adeguatamente maturata”.
E’ la festa della Madonna della Salute che coinvolge il pellegrinaggio diocesano dei giovani con il Patriarca e la testimonianza del vescovo copto cattolico di Mynia in Egitto l’appuntamento più significativo di Venezia.
Il prossimo 20 novembre Aiuto alla Chiesa che Soffre e il Patriarcato di Venezia illumineranno di rosso il Canal Grande di Venezia e numerosi altri luoghi simbolo della città. Una serata per ricordare i milioni di cristiani oggi perseguitati ed in particolar modo Asia Bibi, la cui innocenza oggi è stata finalmente riconosciuta dalla Corte Suprema del Pakistan.
"Vogliamo continuare ad aiutare i poveri e gli ammalati, e per farlo senza trascurare l’attività pastorale, abbiamo assolutamente bisogno del vostro sostegno". Giunge dall’Alto Egitto l’appello ai benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre per l’annuale campagna di raccolta fondi da destinare alle intenzioni di Sante Messe a beneficio dei sacerdoti della chiesa oppressa e perseguitata. A scriverlo è monsignor Botros Fahim Hanna, vescovo di Minya del copti cattolici. Come ricorda lo stesso presule nella propria lettera, nel maggio del 2017 la sua diocesi è stata colpita da uno dei recenti attacchi anticristiani più efferati, quello in cui Isis «"trucidò 29 fedeli copti, la gran parte pellegrini che si stavano recando al monastero di San Samuele e che rifiutarono di convertirsi all’Islam sotto la minaccia delle armi, rinnegando la propria fede cristiana".
250 euro permetteranno ad un bambino dell’asilo Um Al-Noor di Aleppo di andare a scuola per un anno intero e 600 euro consentiranno di formare al lavoro un disabile nella cooperativa L’Arco di Damasco. 25 euro al mese garantiranno aiuti alimentari ad una famiglia di Laodicea (Lataquia) e 125 euro finanzieranno un intervento chirurgico vitale ad un rifugiato della Valle dei cristiani.
È un lavoro pastorale, prima che umanitario, quello di Aiuto alla Chiesa che Soffre. E così, accanto agli aiuti concreti per i cristiani perseguitati, la prima priorità resta sempre quella di dare un supporto pastorale. E lo fa grazie alle generose donazioni di tanti benefattori, che nel 2017 hanno inviato alla Fondazione di Diritto Pontifico 124 milioni 57 mila e 414 euro.
"Un chilo di latte in polvere costa più del salario medio mensile. Come possono le mamme venezuelane dar da mangiare ai loro figli?". Il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas ha denunciato la drammatica situazione del Venezuela questa mattina intervenendo ad una conferenza stampa organizzata da Aiuto alla Chiesa che Soffre in collaborazione con l’associazione Venezuela La Piccola Venezia.