Puntuale anche questo mercoledi l'appello di Papa Francesco per la pace. Sempre rivolto ad Israele, Palestina e Ucraina.
Durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza del Mercoledì il Papa torna sulla guerra in Palestina. "Penso sempre alla grave situazione in Palestina, in Israele e incoraggio il rilascio degli ostaggi e l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza", dice subito Papa Francesco.
"Siamo partiti due giorni fa con 5 furgoni, compreso il nostro camper e la nostra Cucina mobile, carichi di materiale umanitario - tende e sacchi a pelo, abiti, prodotti per l'igiene in particolare per i bambini, alimenti vari - che distribuiremo quando giungeremo al campo allestito nella cittadina di Siret, in Romania, a 1 chilometro dal confine ucraino". Così il Presidente della Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia, racconta ad ACI stampa "gli aiuti" che stanno per arrivare in Ucraina grazie al lavoro di volontariato e di generosità degli amici del Progetto Arca. Ma non solo gli unici. Sono tanti coloro che si stanno adoperando per gli sfollati, i profughi, i cittadini ucraini messi a durissima prova dalla guerra.
L'arcivescovo di Dar-es-Salaam, il cardinale Polycarp Pengo, ha chiesto al governo della Tanzania di non accettare aiuti dai paesi occidentali che pongono delle condizioni sulla questione della omosessualità.