Non è da sottovalutare il cambiamento di prospettiva che è avvenuto al processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato nell’udienza del 5 ottobre. Le difese di René Bruelhart e Tommaso Di Ruzza, rispettivamente presidente e direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria all’epoca dei fatti contestati, hanno ricostruito i fatti, messo in contesto i documenti, superato le ricostruzioni dell’accusa senza mai distaccarsi da quelli che sono gli atti del processo, ma anzi rileggendoli e guardandoli da una prospettiva diversa. E questa rilettura stringente ha operato un profondo cambio di prospettiva, che ha un valore importante non solo per gli imputati, ma per comprendere quello che è in gioco per la Santa Sede con questo processo.
Il framework agreement, l’accordo che era stato delineato tra il broker Raffaele Mincione e la Segreteria di Stato per la cessione delle quote dell’immobile di lusso a Londra su cui la stessa Segreteria di Stato aveva investito, non era finito sui giornali a causa dell’Autorità di Informazione Finanziaria. Era invece stato Marcello Massinelli, un collaboratore (più un consulente) dello stesso Mincione a fare avere la copia dell’accordo al giornalista Emiliano Fittipaldi, per dimostare che non c’era niente di illecito in quel passaggio di quote.
"In data 16 giugno, il Presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria, Carmelo Barbagallo, e il Revisore Generale ad interim, Alessandro Cassinis Righini, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, volto a rafforzare i già intensi rapporti di collaborazione in essere tra le due Autorità, anche attraverso la previsione di incontri periodici a livello sia strategico sia operativo".
Dovrebbe uscire a breve il rapporto annuale dell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana, l’ente di vigilanza e intelligence sulle finanze della Santa Sede che in questi mesi ha visto un quasi totale cambio della dirigenza. Nel frattempo, è giunta notizia di una due giorni di confronto con le autorità pubbliche di Santa Sede e Stato di Città del Vaticano sulle disposizioni in materia di prevenzione al riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
Nuove nomine da parte di Papa Francesco, questa mattina, che riguardano il Consiglio direttivo dell'Autorità di Informazione Finanziaria e la Biblioteca Apostolica Vaticana. Il Papa ha scelto due donne.
Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) e Banca d’Italia, siglato un accordo di cooperazione. L’Autorità di intelligence e vigilanza finanziaria della Santa Sede, dopo il Protocollo di intesa firmato nel 2013 con l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) per l’Italia, stringe così ancora di più la cooperazione bilaterale con Roma nella lotta ai crimini finanziari.