Formazione, tutela e testimonianza: sono le tre linee guida che Papa Francesco dà alla stampa cattolica, che lo incontra oggi al Palazzo Apostolico. Dal Papa sono le Delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione “Corallo” e dell’Associazione “Aiart – Cittadini mediali”. Papa Francesco approfitta per un discorso sul senso dei media cattolici, e sul loro ruolo in società, chiedendo di promuovere una “ecologia della comunicazione”, e sottolineando come “dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne” si noti “quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane”.
“Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita.
“Instagram stories è solo l’ultima opportunità social di autonarrazione. I racconti durano poche ore e poi spariscono. Non è possibile commentarli in pubblico ma solo attraverso un messaggio privato.
“Esiste un’azione strutturata che usa gli spazi mediali come luoghi per promuovere ideologie discutibili e rivendicazioni legislative”. Parola del nuovo presidente dell’AIART, Massimiliano Padula. Giovane (classe 1978), professore alla Lateranense, all’Auxilium e al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimoni e famiglia, con un passato da giornalista e responsabile di uffici stampa, Padula racconta ad ACI Stampa cosa è l’AIART, quale è l’impatto che può avere oggi che il mezzo di riferimento non è più la televisione. Ma anche di comunicazione cattolica e comunicazione tout court. Fino ad analizzare il flusso informativo che ha contornato ed è seguito al Family Day.