La vita di molti testimoni del Vangelo si conosce solamente con la loro morte. Questo è ciò che è avvenuto a padre Ilario Costa di Gesù, degli Agostiniani scalzi.
Sant'Agostino, in una delle sue moltissime Lettere, osserva come non esiste nulla di più lieto e fruttuoso che lodare Dio. Il santo che, per un dono eccelso, era passato dal mondo alla Fede, con una vita di pietà e di amore, per tutto il corso della sua esistenza, renderà lode a Dio. Dietro al suo esempio, un giovane professo agostiniano, riserverà a Dio, lo stesso culto, partendo da una diversa esperienza umana. Il suo nome è Andrea Tonda.
Sant'Agostino è stato uno dei più grandi padri della Chiesa. Il suo insegnamento fatto di fede ed amore è filtrato, lungo i secoli, nel molto bene compiuto oltre che nei suoi Scritti.
"Sant’Agostino è una di quelle figure che fanno sentire il fascino di Dio, che attirano a Gesù Cristo, che attirano alla Parola di Dio. Egli è un gigante del pensiero cristiano, ma il Signore gli ha donato anche la vocazione e la missione della fraternità. Non si chiuse nell’orizzonte pur vasto della sua mente, ma rimase aperto al popolo di Dio e ai fratelli che condividevano con lui la vita comunitaria". Lo ha sottolineato il Papa, ricevendo stamane i partecipanti al Capitolo Generale dell’Ordine degli Agostiniani Scalzi.
Il 16 agosto 1939 presso l'istituto “Regina Elena” a Roma, spirava fratel Luigi Maria Chmel del SS.Crocifisso, appartenente all'Ordine dei Frati Agostiniani Scalzi. Aveva 25 anni.
Il 13 maggio 1989 Papa Giovani Paolo II dichiarava l'eroicità delle virtù di un umile frate agostiniano scalzo della Provincia di Sicilia: fra Santo di San Domenico. La sua esistenza fu umile, silente e laboriosa. Ricordare questo esemplare religioso è aprire uno sguardo in un secolo ormai passato, nel quale la sua testimonianza irradia di luce anche quelli a venire.