Spesso le questioni velate si annidano nel linguaggio. E nei finanziamenti, soprattutto se massicci. E quella che sta per passare alle Nazioni Unite, da quanto dichiara una congressista al gruppo Aci, è una linea abortista su vasta scala mondiale che rischia di zittire sia le realtà che si oppongono al fenomeno.
Due le richieste della Santa Sede alle Nazioni Unite per la revisione degli Obiettivi di Sviluppo post-2015. Che la revisione sia guidata dai governi nazionali, e avvenga su base volontaria, tenendo in considerazioni le peculiari situazioni nazionali. E che le capacità di sviluppo di ciascuna nazione siano tenute in conto. L’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York, in un breve discorso mette in luce le criticità della negoziazione sui prossimi obiettivi di sviluppo.