“Mettersi a disposizione della singola persona, delle famiglie e delle comunità”, “tramite l’applicazione di un metodo che punta tutto sul fattore umano per lo sviluppo di un popolo”. E’ un impegno trentennale nei paesi africani che presto saranno visitati da Papa Francesco, quello di Avsi, la Fondazione legata a Comunione e Liberazione, che dal 1984 opera in Uganda su iniziativa di alcuni medici italiani.
"L’avvenire della famiglia, nostra missione". E' il titolo di un documento di un'ottantina di pagina che la Conferenza Episcopale d'Africa e del Madagascar ha portato come contributo alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
I vescovi africani ai giovani: restate in Africa perché “voi siete il tesoro”, “il vostro continente ha bisogno di voi”, “la Chiesa conta su di voi”. Ma soprattutto, “non fatevi ingannare dall’illusione di lasciare i vostri Paesi alla ricerca di impieghi inesistenti in Europa e in America”. “Guardatevi dagli inganni delle nuove forme di distruzione della cultura di vita, dei valori morali e spirituali” e “utilizzate i vostri talenti e le altre risorse a vostra disposizione per rinnovare e trasformare il nostro continente e per la promozione della giustizia, della pace e della riconciliazione durature in Africa”.
"Non abbiamo idea di come questo grave delitto influirà sulla delicata situazione in cui si trova il nostro paese. Ma di certo l’uccisione di Nshimirimana avrà importanti conseguenze". Così don Lambert Niciteretse, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Burundi, commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’omicidio del generale Adolph Nshimirimana, braccio destro del presidente burundese Pierre Nkurunziza, avvenuto domenica nella capitale Bujumbura.
“Ciò che per noi è povertà, là rappresenta uno standard di vita perfino auspicabile, un traguardo da raggiungere, una meta che, di fatto, solo pochi conseguiranno”.Così il Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia, commentando la sua visita – dall’1 a l 6 luglio scorsi – presso la missione veneziana di Ol Moran, in Kenya.
Tra gli appuntamenti nell’Agenda di Papa Francesco si legge: “Viaggio Apostolico: 27 – 29 Novembre 2015: Africa (UGANDA – REPUBBLICA CENTROAFRICANA)”. E’ quanto riporta il sito ufficiale della Prefettura della Casa Pontificia, tra gli impegni del Papa per novembre. Papa Francesco aveva confermato il viaggio in Africa - da tempo nell’aria - ma nulla si sapeva sulle date. Né da parte africana, né da parte di altre strutture della Santa Sede, infatti, erano ancora stati preannunciati particolari: si parlava genericamente di “fine novembre”.
“La famiglia deve affrontare molte grandi sfide in tutto il mondo e in tutti i continenti.” Con queste parole del cardinale Péter Erdő presidente del CCEE si è aperto a Maputo il seminario: “La gioia della famiglia” organizzato congiuntamente dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e dal Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar (SECAM).
Superare l’egoismo, nella vita pubblica e privata. Papa Francesco lo ha ricordato ai vescovi di Namibia e Lesotho ricevuti oggi in vista ad Limina. Tra i temi del discorso che il Papa ha consegnato ai vescovi la attenzione alla famiglia, ai poveri e al protagonismo dei laici nella Chiesa.Mai dimenticare i poveri nei piani pastorali scrive il Papa che spiega: “quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri” e al primo posto ci sono i malati di Aids una delle piaghe che colpisce questa parte di Africa.
L’Africa è un continente che non è in primo piano nelle agende dei media. O meglio lo è solo quando accadono atti violenti e sanguinosi. O quando le ricchezze naturali del continente vengono sfruttate. Come accade oggi con l’azione della Cina che da anni ormai ha intrapreso una nuova colonizzazione.