Una città distrutta, nella quale resta ben poco dell’antica bellezza. L’inflazione alle stelle, la miseria, l’80% della popolazione che vive nella condizione di sfollato. È questa l’attuale situazione di Aleppo. Un quadro ancora drammatico, nonostante siano cessati i bombardamenti.
"Una ferita aperta nel cuore della diocesi". Così Monsignor Emmanuel Bishay, vescovo copto cattolico di Luxor in Egitto, descrive ad Aiuto alla Chiesa che Soffre le condizioni in cui versa ancora oggi la Cattedrale di San Giorgio, distrutta da un incendio il 21 aprile 2016. In questi giorni ACS ha lanciato una campagna di raccolta fondi per la ricostruzione della chiesa.
"La Tutela e la promozione della libertà di religione costituiscono una delle priorità della politica estera italiana". Con queste parole stamattina il ministro per gli Affari esteri Angelino Alfano ha presentato il nuovo Osservatorio del MAE sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa.
Per molti bimbi sarà la prima vera estate della loro vita. Ormai da sei mesi ad Aleppo sono cessati i combattimenti, ma nonostante in alcune aree periferiche vi siano ancora scontri e nonostante la tragica situazione economica, 1200 tra giovani e bambini cristiani potranno finalmente vivere momenti sereni, grazie alla generosità dei benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Sempre più migranti cristiani sbarcano sulle nostre coste, innanzitutto a Lampedusa, spinti dalla guerra, dalla miseria e in molti casi dalla persecuzione. Un viaggio che può durare giorni, mesi o perfino anni e che spesso li obbliga a separarsi anche dagli oggetti più cari. Eppure non è raro che i cristiani scelgano di portare con loro delle bibbie: simboli, spesso ritrovati sui barconi dai soccorritori, di una fede che rappresenta il primo e unico conforto.
E’ una gara internazionale che non ha confini quella che vede diversi paesi portare aiuti alle popolazioni cristiane in Iraq. Se la politica non riesce a fermare la guerra, la solidarietà riesce almeno ad aiutare le famiglie e i giovani cristiani in Iraq a ricominciare la loro vita dopo la distruzione degli estremisti islamici.
Record su record. Nel 2016 Aiuto alla Chiesa che Soffre ha raccolto 129.271.207 euro in tutto il mondo, ottenendo, per il terzo anno consecutivo, un risultato migliore del precedente.
Una luce spirituale per una comunità povera ma ricca di fede. La piccola parrocchia Giovanni Paolo II di Kotto, nella diocesi di Nkongsamba in Camerun, attende con ansia una nuova cappella. La parrocchia è stata creata soltanto nel 2014 e include tre chiese che devono essere ancora costruite.
"Perché non hai chiuso la chiesa come ti abbiamo chiesto?” “Perché non posso chiudere la casa di Dio”. Sono queste le ultime parole di padre Ragheed Ganni, sacerdote cattolico caldeo, che dieci anni fa fu ucciso insieme ai tre suddiaconi Basman Yousef Daud, Wahid Hanna Isho, Gassan Isam Bidawed. Prima di morire, un cenno alla moglie di quest’ultimo, già staccata dal gruppo dei quattro, perché si mettesse in salvo.
"Sono costretto ad avere una scorta armata di almeno due persone, specie quando mi reco a visitare le aree più vicine al confine nigeriano. Non è stato facile abituarsi, ma è l’unico modo per rimanere qui".
Nella diocesi nigeriana di Pankshin 65 religiose appartenenti alla Congregazione di Nostra Signora di Fatima curano l’educazione religiosa e l’istruzione di centinaia di bambini. La diocesi, eretta da Papa Francesco il 18 marzo 2014, si trova nello Stato di Plateau, situato al centro della Repubblica federale della Nigeria.
Un primo passo per la ricostruzione della Piana di Ninive ed il ritorno alla cristianità dei territori invasi nel 2014 dallo Stato Islamico.
"Il numero di cristiani uccisi aumenta ogni giorno e le fosse comuni sono disseminate attorno a noi. Il governo nigeriano non soltanto fa poco o niente per fermare questa ondata di terrore, ma ritengo fornisca anche le armi agli estremisti". È la denuncia di monsignor Joseph Bagobiri, vescovo di Kafanchan in Nigeria, ad Aiuto alla Chiesa che Soffre.
"La gente di Aleppo ha oggi maggiore fiducia e le famiglie cristiane iniziano a tornare". Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo.
È la Domenica delle Palme, e la memoria della Passione di Nostro Signore fa da sfondo a quella, attuale, della comunità cristiana in Egitto. A 20 giorni dalla visita di Papa Francesco in quella nazione, cellule dell'estremismo islamico colpiscono la minoranza cristiana, quasi 4,2 milioni di persone. Da alcuni mesi la barbarie è irrefrenabile. Ricordiamo il precedente dello scorso dicembre: 26 morti nella cattedrale copta de Il Cairo. Ricordiamo i sette omicidi, tutti ispirati all'odio religioso, nei primi mesi del 2017 nel nord del Sinai.
Quasi 12.000 abitazioni private nei villaggi cristiani della Piana di Ninive sono state danneggiate dall’ISIS. 669 residenze sono completamente distrutte. I costi della ricostruzione delle sole case private, ad esclusione quindi degli edifici di interesse collettivo, sono stimati in 186.378.689 dollari. Sono queste le prime conclusioni di uno studio intrapreso dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre - Aid to the Church in Need.
La Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, dopo l’illuminazione di rosso di Fontana di Trevi, dell’Abbazia e della Cattedrale di Westminster, e dopo l’iscrizione luminosa “Help Christians” sul Grattacielo Pirelli di Milano, venerdì 24 marzo organizza a Parigi un nuovo grande evento per attirare la pubblica attenzione sulla dura realtà della persecuzione anticristiana. ACS, Aide à l’Église en Détresse in Francia, presenta “La Notte dei Testimoni. Veglia di preghiera per i Cristiani perseguitati”. Il luogo prescelto è altamente simbolico: la Cattedrale di Notre-Dame.
Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia (ACS-Italia) quest’anno festeggia San Giuseppe con la realizzazione di una nuova chiesa a lui dedicata in Ghana, nella diocesi di Goaso. Quest’ultima comprende 25 parrocchie con 60 sacerdoti.
Il 22 febbraio Papa Francesco incontrerà i familiari delle vittime del tragico attentato avvenuto nella capitale bengalese Dacca tra il 1° e il 2 luglio 2016. La famiglia di una di queste vittime, Simona Monti, barbaramente uccisa mentre era in attesa di dare alla luce un bambino, ha contribuito tramite ACS-Italia alla costruzione della chiesa di San Michele ad Harintana, piccola cittadina del Bangladesh meridionale appartenente alla diocesi di Khulna. I 125 cattolici di questo centro finora sono stati costretti ad attraversare due fiumi per raggiungere una chiesetta in legno, lesionata e troppo piccola per accogliere tutta la comunità durante la messa festiva. Venerdì prossimo, 24 febbraio, dopo cinque mesi di lavoro, la chiesa sarà consacrata e inaugurata, e i fedeli potranno finalmente disporre di un dignitoso luogo di culto.
Da quando Aleppo è stata liberata il numero dei feriti si è ridotto ma non c’è ancora sicurezza.”. Sono parole del Prof. Emile Katti, direttore dell'Ospedale La Speranza (AL Rajaa) di Aleppo (Siria), raggiunto telefonicamente da ACS-Italia. Riferendosi ai jihadisti di al-Nusra Katti afferma: “Sono a meno di 3 km da noi, a sud-ovest, e lanciano razzi in un quartiere che dista 1 km da noi. Qualche giorno fa ci sono stati almeno 3 morti e 40 feriti.”