Lo scorso 20 aprile l’opera pontificia internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre ha pubblicato il “Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo edizione 2021, che analizza nei due anni appena trascorsi, la condizione della libertà di culto dei fedeli delle principali religioni in 196 paesi. Il direttore del comitato editoriale, Mark von Riedemann, espone i motivi perché l’argomento non dovrebbe interessare solo chi è direttamente oggetto di discriminazioni o persecuzioni.
A causa del dilagare del Covid-19 il Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolini non potrà essere presente in Venezuela per la beatificazione del Venerabile Servo di Dio José Gregorio Hernández, che avrà luogo a Caracas il prossimo 30 aprile. Ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede.
Alle 10.26 della Domenica delle Palme due attentatori suicidi hanno attaccato la cattedrale del Sacro Cuore di Gesù di Makassar, nella provincia indonesiana del Sud Sulawesi. Il bilancio è di almeno venti feriti, oltre al decesso dei due kamikaze. Secondo il generale Listyo Sigit Prabowo, capo della polizia nazionale, i due presunti attentatori appartenevano al network Jamaah Ansharut Daulah (JAD), affiliato all’ISIS e a un gruppo terroristico protagonista di attentati suicidi nell’isola filippina di Jolo nel 2018. Il JAD è accusato di diversi attacchi in Indonesia, compresi attentati ai danni di chiese. L’arcidiocesi di Makassar, tramite il suo vicario giudiziale Don Fransiskus Nipa, ha diffuso un video messaggio nel quale ha invitato «sacerdoti e fedeli» a «restare calmi e vigili», affidando il caso alle forze di polizia «conformemente alla normativa vigente». L’arcidiocesi ha infine invitato i fedeli a reagire tramite la preghiera.
Dal 5 all´8 marzo Papa Francesco ha visitato l´Iraq, un paese dove i cristiani, specialmente quelli dei villaggi della Piana di Ninive, hanno sofferto molto a partire dall´invasione del gruppo islamista dello Stato Islamico, avvenuta nell´agosto del 2014.
È stato formalizzato il pacchetto di progetti che vede fianco a fianco la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) e la Commissione Cattolica per la Giustizia e la Pace del Pakistan (CCJP). L’atto riguarda la campagna di protezione delle minorenni e delle giovani donne appartenenti alle minoranze religiose, anzitutto quella cristiana.
Il Papa è in viaggio per l’Iraq dove incontrerà una delle comunità cristiane più perseguitate nei tempi moderni. A Qaraqosh, nella piana di Ninive, Francesco reciterà l’Angelus. E in quei luoghi – appena liberati dalla presenza dell’ISIS – nel 2017 si era recata una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre insieme al Vescovo Francesco Cavina. Con lui ACI Stampa ha parlato del viaggio del Pontefice in Iraq.
Per accompagnare Papa Francesco nel suo imminente viaggio apostolico in Iraq la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) annuncia un nuovo e ambizioso programma del valore di 1,5 milioni di euro. Scopo dell'iniziativa è sostenere la gioventù cristiana della nazione mediorientale attraverso l’offerta di borse di studio per 150 studenti dell’Università Cattolica di Erbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan iracheno, per i prossimi quattro anni. Il progetto intende così promuovere la coesione sociale fra le diverse comunità religiose e assicurare agli studenti cristiani migliori prospettive di impiego.
Papa Francesco dal 5 all’8 marzo sarà in Iraq e Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) lancia una raccolta fondi per ricostruire un asilo distrutto dall’ISIS a Batnaya. La fondazione pontificia ha affrontato la complessa situazione irachena in un colloquio con Don Karam N. Shamasha, parroco della Chiesa cattolica caldea di San Giorgio a Telskuf, nella Piana di Ninive.
A fine 2020, con la pubblicazione della Lettera Apostolica Patris Corde, Papa Francesco ha indetto uno speciale Anno di San Giuseppe in occasione del 150° anniversario della proclamazione dello stesso Santo quale Patrono della Chiesa universale. Per tale motivo la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) lancia una raccolta fondi per sostenere diversi progetti intitolati al Santo in America Latina, Africa, Medio Oriente, Europa dell’Est e Asia.
In Nigeria una serie di rapimenti e atti di violenza ai danni dei cristiani manifesta un peggioramento della situazione già gravissima per la comunità religiosa. Il 15 gennaio scorso don John Gbakaan, sacerdote della Diocesi di Minna, è stato rapito e ucciso il giorno dopo.
"Centinaia di cittadini vengono uccisi nel conflitto in corso nella regione del Tigrai. Nessuno conosce il numero esatto dei morti ma ci è stato riferito che ci sono sacerdoti e leader ecclesiastici fra di loro. Negozi, scuole, chiese e conventi sono stati rapinati e distrutti. Migliaia di persone hanno abbandonato le loro case. Molti hanno attraversato il confine con il Sudan, ma altri hanno cercato rifugio in aree remote, nelle montagne, senza acqua né accesso al cibo". È il drammatico scenario descritto da Regina Lynch, project manager della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), in merito al Tigrai, la regione più settentrionale dell’Etiopia, confinante con Eritrea e Sudan, la cui popolazione è composta per il 95% da cristiani ortodossi.
Anche quest’anno la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre lancia la campagna “Doni di Fede per i cristiani perseguitati”. L’obiettivo è duplice: fornire conforto ai fedeli cristiani sofferenti per la persecuzione o la povertà e sostenere sacerdoti e religiose impegnati nello sforzo di evangelizzare in condizioni non di rado estreme per le medesime cause.
I jihadisti appartenenti al sedicente Stato Islamico nell’Africa Centrale (ISCA) domenica scorsa hanno attaccato la piccola città mozambicana di Muidumbe, dopodiché hanno decapitato e smembrato i corpi di decine di persone in un campo di calcio. Secondo alcuni rapporti i miliziani hanno massacrato anche oltre quindici bambini insieme agli adulti che li preparavano ai riti tradizionali della tribù Makonde. La provincia maggiormente interessata dagli attacchi è quella di Cabo Delgado, situata nel nord del Paese. La crisi attuale è iniziata nell’ottobre del 2017. Da allora si sono susseguiti oltre 600 brutali aggressioni in nove distretti ad opera dei miliziani dell’ISCA, formazione armata a sua volta affiliata al sedicente Stato Islamico. Il bilancio stimato è di circa 2.000 morti e oltre 310.000 sfollati.
Primo risultato positivo conseguito nella vicenda di Arzoo Raja, bambina tredicenne cattolica di Karachi (Pakistan), rapita il 13 ottobre scorso, persuasa ad abbandonare la propria fede e a sposare il proprio rapitore quarantaquattrenne musulmano Ali Azhar. Arzoo è stata infatti liberata dalle forze di polizia e condotta in una casa di accoglienza. Il suo rapitore è al contempo in stato di fermo. L’Alta corte del Sindh ha ora disposto che l’adolescente sia presente in aula in occasione dell’udienza del 5 novembre prossimo.
Arzoo Raja, tredicenne cattolica di Karachi (Pakistan), è stata rapita il 13 ottobre scorso, costretta ad abbandonare la propria fede e a sposare il proprio rapitore quarantaquattrenne musulmano Ali Azhar, anch’egli residente a Karachi.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) in vista della prossima Commemorazione dei defunti del 2 novembre 2020 si rivolge come ogni anno ai cattolici italiani con un’iniziativa finalizzata alla celebrazioni di Messe. Quest’anno tale iniziativa è presentata da Padre Raymond Abdo, Provinciale del Libano dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
La Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) intensifica l’impegno per garantire aiuti ai cristiani libanesi colpiti dalla tremenda esplosione verificatasi a Beirut lo scorso 4 agosto. Al drammatico bilancio di oltre 200 morti, 6.500 feriti e circa 90.000 case danneggiate è necessario aggiungere che la comunità più sofferente è proprio quella cristiana perché residente nei quartieri più vicini al luogo del disastro.
Al termine dell’Angelus Papa Francesco ha ricordato che domenica prossima 18 ottobre la Fondazione “Aiuto alla chiesa che soffre promuove l'iniziativa per l'unità e la pace un milione di bambini recita il Rosario. Incoraggio questa bella manifestazione che coinvolge i bambini di tutto il mondo i quali pregheranno specialmente per le situazioni di criticità causate dalla pandemia”.
Mons. Matthew Kukah, vescovo di Sokoto (Nigeria), in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre afferma che il debole e corrotto governo nigeriano è responsabile della degenerazione del conflitto in atto e che la comunità internazionale deve contribuire al ripristino dell’ordine pubblico nel Paese.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, nell’ambito della campagna a sostegno di sacerdoti e religiose impegnati nel servizio ai fedeli in aree interessate dal COVID-19, ha approvato 11 nuovi progetti per il Brasile, una delle nazioni più colpite dalla pandemia. Le iniziative di ACS andranno a beneficio di 169 sacerdoti, 31 seminaristi della diocesi di Teixeira de Freitas-Caravelas, 141 religiosi e religiose (138 di Salvador de Bahia e 3 di Aracaju), 56 laici missionari a Palmas, Parnaíba, Patos e Marajó.