Anche la Conferenza Episcopale del Messico ha affrontato lo scandalo degli abusi sui minori perpetrati da membri del clero e per arginare e stroncare il fenomeno è stato pubblicato un apposito protocollo.
L’ultima nota ufficia della Chiesa Australiana sul tema degli abusi è stata una articolata risposta alle richieste della Royal Commission, che, tra le raccomandazioni, aveva incluso quella che la Chiesa abbandonasse il segreto della confessione per denunciare i casi di abuso. Raccomandazioni che era state seguite da due leggi federali che chiedevano di rendere obbligatoria la denuncia degli abusi anche qualora questi venissero appresi in confessionale.
C’è un evento, in Belgio che fa aprire definitivamente gli occhi sullo scandalo della pedofilia: è la marcia bianca del 20 ottobre 1996. Sono in 350 mila a scendere in piazza in memoria delle vittime di pedofilia e per chiedere giustizia.
Dopo essere stata travolta dallo scandalo, su tutti quello riguardante l’ormai ex sacerdote Fernando Karadima, la Chiesa cattolica cilena ha provveduto ad aggiornare le linee guida per prevenire e contrastare il fenomeno degli abusi sui minori.
“Ci scusiamo con Dio, con le vittime degli abusi, con le loro famiglie e con le comunità della Chiesa tutta, per tutti i mali arrecati ai bambini, ai giovani e ai loro parenti”. E’ quanto scrivono i vescovi polacchi in un documento pubblicato il 19 novembre 2018 dall’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca sull’abuso sessuale di bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero.
“Il coraggio delle vittime ci ha aiutato a portare avanti questo progetto. Il Papa si è occupato anche dei dettagli. Ha chiesto ai vescovi di incontrare le vittime e portare nel cuore le loro sofferenze”. Lo ha detto il Cardinale Cupich, Arcivescovo di Chicago e Membro del comitato organizzativo dell’Incontro su “La protezione dei minori nella Chiesa” che si terrà in Vaticano, dal 21 al 24 febbraio.
La prima dichiarazione dei vescovi francesi sulla lotta alla pedofilia è del novembre 2000:
È dal giugno 2002 che la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti si è data delle linee guida per affrontare i casi di abusi e per proteggere i minori. Si veniva dalla grande inchiesta del Boston Globe, raccontata poi nel film Spotlight, e si cominciava ad affrontare il fenomeno. Ma in pochi ricordano che già nel 1994 la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva concesso alla Chiesa USA un indulto sulle procedure allora in atto, che aumentava i termini della prescrizione e rendeva le punizioni più severe.
Era il 18 aprile 2010 quando Benedetto XVI incontrò otto vittime di abusi da parte di alcuni religiosi a Malta. Il Papa emerito pregò con loro e assicurò che la “Chiesa avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per investigare sulle accuse e consegnare alla giustizia i responsabili degli abusi”.
Rispondendo a quanto ordinato da Papa Benedetto XVI attraverso l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale William Levada, la Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato nei primi mesi del 2014 - durante i primi mesi di pontificato di Papa Francesco - le linee guida per i casi di abusi sessuali su minori da parte di membri della Chiesa.
30 aprile 2001. E’ questa la data in cui la Santa Sede prende coscienza della mutata situazione riguardo al dramma degli abusi di chierici su minori.
L’ex arcivescovo di Adelaide Phillip Wilson è stato scagionato in appello dalla accusa di aver coperto abusi sessuali nei confronti di minori da parte di un sacerdote negli anni ’70. Il presule australiano - che si è dimesso dalla guida della diocesi australiana - era stato condannato in primo grado nel luglio scorso dalla Corte distrettuale di Newcastle a un anno di arresti domiciliari. Secondo il giudice di appello la colpevolezza di Wilson non era stata provata oltre ogni ragionevole dubbio.
“Ci scusiamo con Dio, con le vittime degli abusi, con le loro famiglie e con le comunità della Chiesa tutta, per tutti i mali arrecati ai bambini, ai giovani e ai loro parenti”.
Clamorosa decisione di Papa Francesco che - in seguito allo scandalo degli abusi in Cile - ha ridotto due vescovi del Paese sudamericano allo stato laicale.
Gli abusi sessuali su bambini e ragazzi non sono solo un crimine odioso ma anche un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a sua immagine. Sono le parole di Papa Benedetto XVI pronunciate davanti ai Vescovi irlandesi, convocati d'urgenza in Vaticano nel febbraio 2010 dopo l'esplosione dello scandalo pedofilia.
"Credo che la Chiesa in Irlanda abbia riconosciuto le sue mancanze, i suoi errori, i suoi peccati, e nello stesso tempo anche si sia dotata di una serie di misure che possano prevenire il ripetersi di queste atrocità, di questi orrori". Lo ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, intervistato da Vatican News in vista dell'imminente viaggio del Papa in Irlanda, parlando dello scandalo pedofilia nella chiesa locale.
Dopo la prima missione, il vescovo Charles J. Scicluna e monsignor Jordi Bartomeu tornano in Cile, nella diocesi di Osorno, per ulteriori indagini, mentre Papa Francesco si prepara a far avere all’episcopato una lettera da lui redatta e indirizzata a tutto il popolo di Dio: lo annuncia la Sala Stampa della Santa Sede.
Dopo i colloqui con un gruppo di vittime e con i vescovi cileni che hanno in blocco rimesso il loro mandato nella mani del Papa, giunge la conferma di un nuovo ciclo di incontri.
Un comunicato del direttore della Sala Stampa della Santa Sede Greg Burke informa che. Alle ore 18:40 di questa sera è finito l'ultimo dei quattro incontri che il Santo Padre ha tenuto con i 34 vescovi cileni nell'auletta dell'Aula Paolo VI. Alla fine di questo periodo di discernimento e incontro fraterno, Papa Francesco ha consegnato a ciascuno dei suoi fratelli nell'episcopato la lettera che segue:
Riunione del Papa con i Vescovi del Cile dal 15 al 17 maggio prossimi. Francesco aveva scritto all’episcopato cileno lo scorso 8 aprile. Ne dà notizia la Sala Stampa Vaticana.