Si chiama “Rafedìn”, e in arabo significa “tra i due fiumi”. I due fiumi sono il Tigri e l’Eufrate, che sono poi i due fiumi dell’Iraq. Da lì vengono Sandra, Dalida, Diana, Farah, Santa, Shahad, Mariam, Sally, Zina, Sophia, Dina. Sono giovani irachene cristiane, rifugiate ad Amman, in Giordania, dopo l’arrivo dei miliziani del sedicente Stato Islamico, che stanno letteralmente ricucendo la vita. Perché Rafedìn è il loro atelier di moda. Una griffe che aggiunge il titolo di “Made By Iraqi Girls” messo in bella vista sulla targhetta bianca che accompagna tutte le loro creazioni.