Era il grande sogno per il Giubileo del 2000 per Giovanni Paolo II. Un pellegrinaggio nei luoghi della storia della salvezza a partire da Ur, la città di Abramo, e poi il Sinai, dove Dio diede a Mosè i comandamenti e strinse la sua alleanza con l’umanità, sul monte Nebo, dal quale lo stesso Mosè vide la terra promessa, e in Terra santa: Nazareth, Betlemme e Gerusalemme.
“Questo luogo benedetto ci riporta alle origini, alle sorgenti dell’opera di Dio, alla nascita delle nostre religioni. Qui, dove visse Abramo nostro padre, ci sembra di tornare a casa. Qui egli sentì la chiamata di Dio, da qui partì per un viaggio che avrebbe cambiato la storia. Noi siamo il frutto di quella chiamata e di quel viaggio”. Lo ha detto Papa Francesco aprendo il suo discorso durante l’incontro interreligioso presso la Piana di Ur.
Una omelia dedicata alla speranza cristiana virtù umile e forte che non ci fa annegare nelle tante difficoltà della vita. Papa Francesco nelle riflessioni della omelia del mattino a Casa Santa Marta ha commentato le letture del giorno e, come riporta la Radio Vaticana ha detto che il “filo della speranza” lega “tutta la storia della salvezza” ed è “fonte di gioia”.
Il Meeting per l’Amicizia tra i Popoli del 2015 sta finendo ma come sempre le mostre che hanno avuto il loro battesimo a Rimini diventano messaggi itineranti che portano il tema del Meeting in giro per il mondo.