“L'aborto è sempre una violazione del diritto umano fondamentale alla vita, tanto più ripugnante in quanto riguarda la vita delle persone più deboli e del tutto indifese. Si tratta quindi di una manifestazione della più ingiusta discriminazione”, ha dichiarato l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca nella dichiarazione rilasciata a seguito del progetto di risoluzione del Parlamento Europe sul tema della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi nell’Unione Europa (Rapporto Matić).
Lo spettro dell’aborto come diritto umano. La necessità di parlare chiaro ai politici quando si distanziano dalla Dottrina Sociale della Chiesa. La volontà di ricostruire la credibilità della Chiesa. Il problema della libertà religiosa. Il tema dell’aborto, che non può essere un diritto umano. Il Cardinale Jean Claude Hollerich dipana questo ragionamento in una intervista concessa ad ACI Stampa. Arcivescovo di Lussemburgo, Roma per l’incontro con il Papa della presidenza della Commissione delle Conferenze Episcopali in Unione Europea (COMECE), che presiede, il Cardinale Hollerich traccia anche la direzione dell’Europa del futuro.
Un ben triste anniversario da ricordare quello del 22 maggio di 43 anni fa quando veniva istituita la legge 194 che legalizzava l’aborto in Italia.
“Sono qui innanzitutto per condividere con tutti voi la gioia e la festa della vita e per testimoniare l’impegno della Chiesa, dei credenti e di tante persone di buona coscienza a favore, a servizio e a tutela della vita umana dal suo sorgere fino al suo naturale chiudersi, in tutta la varietà delle sue espressioni, soprattutto di quelle maggiormente segnate da fragilità, sofferenza e fatica”. Lo ha detto Monsignor Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia-Sanremo intervenuto oggi alla Marcia per la Vita che si è svolta a Roma.
Nonostante la tecnologia della produzione dei vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson sollevi una seria obiezione morale, tuttavia essi possono essere utilizzati da quei fedeli che non hanno la possibilità di scegliere un altro vaccino e che sono direttamente obbligati da determinate condizioni esistenziali o professionali – ha scritto nel Documento Mons. Józef Wróbel SCJ, Presidente dell’Equipe di Esperti di Bioetica della Conferenza Episcopale Polacca.
“La Chiesa Cattolica, la quale si sforza di sostenere le donne in situazioni di vita derivanti da gravidanze difficili o indesiderate, richiama alla protezione e alla cura di tutta la vita nascente”.
Il 22 ottobre scorso il Tribunale Costituzionale polacco ha dichiarato incostituzionale l'aborto in caso di alta probabilità di danno grave e irreversibile al feto o di una malattia incurabile che ne minacci la vita. In pratica, in molti casi ha significato la morte di bambini non nati per il sospetto di sindrome di Down.
Preoccupazione per i vescovi africani in attesa della agenda di quello che potrebbe essere il nuovo capo dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID).
"La Chiesa in Argentina continuerà a lavorare con fermezza e passione nella cura e nel servizio alla vita. Questa legge che è stata approvata approfondirà ulteriormente le divisioni nel nostro Paese”. Così una nota ufficiale della Conferenza Episcopale Argentina dopo che il Senato ha approvato in via definitiva la legge che legalizza l’aborto nel Paese sudamericano.
"Parlare del cosiddetto compromesso giuridico sulla protezione della vita è una falsificazione della realtà, perché si omette la parte più importante della controversia, cioè i bambini non nati e il loro inalienabile diritto alla vita". Lo scrive l'Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nella Dichiarazione nel contesto della risoluzione del Parlamento Europeo sull'aborto in Polonia.
“Per risolvere un problema, è giusto eliminare una vita umana? Ed è giusto assumere un killer?”
Il presidente dell'Argentina, Alberto Fernández, ha detto che spera che Papa Francesco non si “arrabbi” per il suo progetto di legalizzare l'aborto perché, ha detto, sebbene si dichiari cattolico, deve risolvere "un problema di salute pubblica argentina".
Il prossimo 18 dicembre sarà il centesimo anniversario della legalizzazione dell’aborto in Russia, e il mondo cattolico si sta già mobilitando per promuovere la cultura della vita, con una serie di articoli su RusCatholic, un portale gestito da religiosi. E la loro ricerca li ha portati indietro nel tempo, fino a Sisto V, il Papa che condannò, nella bolla Effraenatam, l’aborto come un omicidio. Era il 1588.
La sentenza del Tribunale Costituzionale sull'aborto è, nella dimensione umana, un grande, positivo passo di civiltà. Lo ha affermato l'arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, in un'intervista alla KAI, Agenzia Cattolica di Informazione. Tuttavia - ha sottolineato - la mancata pubblicazione della decisione del Tribunale Costituzionale presenta molti punti interrogativi.
“Penso alle nuove linee guida ministeriali, che estendono la possibilità di ricorrere all’aborto farmacologico mediante la pillola Ru486 fino alla nona settimana di gravidanza e che costituiscono una duplice sconfitta: per la vita del concepito e per la stessa donna, lasciata ancor più a se stessa, visto che non ne viene mantenuto nemmeno il ricovero, necessario per garantire la sorveglianza sulla sua salute”: così aveva scritto nelle scorse settimane il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti.
In piena estate il ministero della Salute pubblica le nuove linee guida sull'aborto farmacologico, che annullano l'obbligo di ricovero dall'assunzione della pillola Ru486 fino alla fine del percorso assistenziale e allungano il periodo in cui si può ricorrere al farmaco fino alla nona settimana di gravidanza.
Non si potrà fare la Marcia per la Vita quest’anno, ma ci sarà lo stesso. Si chiamerà Connessi per la vita la diretta straming sul sito e sulle pagine social non solo della Marcia ma anche delle Agenzie del nostro gruppo editoriale.
“Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l'aborto, l'eutanasia e lo stesso suicidio volontario;
Settimana densa di avvenimenti diplomatici. La Santa Sede ha opposto un fragoroso “no” alla partecipazione al summit di Nairobi che puntava a celebrare i 25 anni dalla Conferenza del Cairo, sottolineando la sua contrarietà all’uso della terminologia “salute sessuale e riproduttiva”, un eufemismo che nasconde il diritto all’aborto.
Visto dall’Italia, sembra una dialettica tutta statunitense. Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York, ha firmato il 24 gennaio scorso il Reproductive Health Act, legge presentata 13 anni fa, ma solamente adesso approvata. La legge consente l’aborto anche oltre la 24esima settimana, in determinate circostanze. Ma il dibattito che ne è conseguito è stato fortissimo, e ha coinvolto tutti. Anche il Cardinale Timothy Dolan.