‘Ora et Labora’ e ‘Cruce et aratro’: queste sono le regole fondamentali di vita che hanno, da sempre, ispirato e guidato il lavoro dei Cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, in provincia di Macerata, che dal sisma del 2016 non ci sono più; ma hanno lasciato un patrimonio inestimabile che ha impreziosito il valore fondamentale del territorio maceratese.
Nell’estate del 2018, i monaci cistercensi si erano allontanati dall’Abbadia di Fiastra, nel maceratese, anche a seguito del terremoto che aveva reso inagibili alcuni locali del convento. Ora è ufficiale che non torneranno più, mentre la regolare attività delle Messe sarà garantita da alcuni anziani sacerdoti.
La statua di Giovanni Paolo si erge nel mezzo della neve, alla Ienca, mentre tre metri di neve bloccano ogni accesso alle montagne amate dal Papa polacco. E l’immagine del santuario è forse una di quelle più emblematiche che viene dai luoghi del terremoto, che ha colpito la popolazione con violenza inaudita e con una sequenza di cui non si ha memoria.