"Oggi facciamo memoria di coloro che ci hanno preceduto, che hanno vissuto. Memoria di tanti che ci hanno fatto del bene, memoria anche di coloro che non sono riusciti a fare del bene. C'è il mistero della grande misericordia del Signore". Lo ha detto Papa Francesco, nell'omelia pronunciata durante la Messa celebrata a Roma nel cimitero di guerra per la commemorazione di tutti i fedeli defunti.
Papa Francesco celebrerà la Messa per la Commemorazione di tutti i fedeli defunti martedì 2 novembre prossimo alle ore 11 nel Cimitero Militare Francese a Roma. Lo ha reso noto la Prefettura della Casa Pontificia.
In linea con le disposizioni sanitarie per arginare il diffondersi dell’epidemia di coronavirus, Papa Francesco ha deciso di celebrare in forma privata nel pomeriggio del 2 novembre, alle ore 16.00, la Messa per i fedeli defunti nel Campo Santo Teutonico.
Sospesi tra il passato che è la memoria dei nostri cari e il futuro che è rappresentato dalla speranza della Gerusalemme Celeste, nella strada del presente abbiamo un “navigatore” che ci è stato dato da Dio, e che ci aiuta a non sbagliare strada: le Beatitudini. Papa Francesco lo spiega al Cimitero Laurentino, in una omelia pronunciata a braccio durante la celebrazione dei defunti.
Una breve omelia a braccio, tenuta al cimitero americano di Nettuno, con cui il Papa rinnova il suo “no” alla guerra, sottolineando che in questo momento “il mondo si prepara ad un’altra guerra”, e che la guerra “porta solo la morte”.
"Donando per la celebrazione di Sante Messe, i cattolici italiani offriranno sollievo non solo ai cari defunti, ma anche ai tanti sacerdoti nel mondo che, afflitti da persecuzioni o povertà, celebrano per loro e si sostengono con le loro offerte". Così scrive monsignor Antoine Audo in una lettera indirizzata alle migliaia di benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre, nella quale il vescovo caldeo di Aleppo invita, in occasione della commemorazione dei defunti del 2 novembre, a far celebrare Sante Messe per i loro cari da sacerdoti della Chiesa sofferente in tante regioni del pianeta, innanzitutto in Siria.