Roma , venerdì, 2. agosto, 2019 12:30 (ACI Stampa).
Un documento sulla Fraternità Universale, da firmare a Najaf, in Iraq, con i leader sciiti: è la proposta del Cardinale Louis Rafael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, caldeggiata anche durante un “panel” sulla libertà religiosa organizzato dall’Ambasciata del Regno Unito presso la Santa Sede lo scorso 15 luglio.
L’idea del Cardinale Sako è quella di stringere un rapporto anche con il mondo dell’Islam sciita, dopo le varie iniziative della Santa Sede con l’Islam sunnita. Dalla riapertura delle relazioni con l’istituzione di al Azhar, Papa Francesco ha incontrato cinque volte il Grande Imam Ahmed al Tayyb, ha partecipato alla Conferenza Internazionale per la Pace del Cairo, ha siglato il documento di Abu Dhabi proprio insieme al Grande Imam di al Azhar.
I rapporti si sono stretti in particolare attorno al lavoro sul concetto di “cittadinanza” fatto nel mondo sunnita, e in particolare dell’istituzione di al Azhar, che ha portato alla dichiarazione di Marrakech, ma anche ad una dichiarazione di una serie di 200 studiosi del Corano pakistani prima di Natale.
È rimasto tagliato fuori il mondo sciita, che pure ha un suo peso nel mondo musulmano. Ed ha un peso in Iraq, dove il secondo dopoguerra ha visto l’affermarsi di governi sciiti, mettendo da parte funzionari del partito baathista di Saddam Hussein, e molti di questi si erano arruolati nei membri dello Stato islamico. E l preoccupazione, per il Cardinale Sako, è quella di creare una unità sostanziale e ricreare la fiducia nella sua terra.
Da qui, la proposta di una dichiarazione della Fraternità Umana firmata con gli sciiti, nella città di Najaf, che è una delle città più sacre dell’Islam sciita.