Città del Vaticano , martedì, 5. ottobre, 2021 15:00 (ACI Stampa).
Domani mattina, Giuseppe Pignatone, presidente del Tribunale Vaticano, risponderà a tutte le eccezioni sollevate dagli avvocati difensori dei dieci imputati del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, e valuterà se accettare o meno la proposta del promotore di giustizia. Gli avvocati notano vari vizi procedurali, e chiedono la nullità della citazione in giudizio. Il promotore di Giustizia, invece, propone addirittura che gli atti siano restituiti al suo ufficio, per ripartire da zero e procedere di nuovo agli interrogatori.
Entrambe le decisioni potrebbero rappresentare un colpo di scena nelle dinamiche del processo, che tra l’altro ha ricevuto grande attenzione mediatica anche per le modalità in cui si è proceduto: il Papa ha autorizzato, infatti, un procedimento sommario, e ha poi siglato quattro rescritti che hanno anche sospeso il segreto di ufficio nell’ambito delle indagini, esercitando una sua prerogativa, ma dimostrando un attivismo che ha in qualche modo cambiato le carte in tavola del processo.
E a questo si è riferito il Promotore di Giustizia aggiunto Alessandro Diddi, quando ha parlato di “pressione mediatica” per mettere a rischio la “terzietà” del processo, ricusando l’accusa di aver fabbricato prove false, e allo stesso tempo proponendo una riacquisizione degli atti da parte del suo ufficio per procedere agli interrogatori dando tutti i diritti alla difesa.
L’intervento di Diddi ha rappresentato l’inizio di un dibattimento durato 2 ore e 10 minuti. Gli avvocati di parte civile (IOR, APSA, Segreteria di Stato vaticana) hanno supportato le richieste del Promotore di Giustizia, mentre gli avvocati difensori hanno rilanciato sulle questioni di nullità. Al centro di tutto c’è il mancato deposito della registrazione audio / video degli interrogatori di monsignor Alberto Perlasca, per 12 anni capo dell’ufficio amministrativo della Segreteria di Stato. Inizialmente indagato, monsignor Perlasca ha poi reso cinque dichiarazioni spontanee, registrate, ma delle quali è stato fornito solo un verbale.
Alla richiesta del presidente del Tribunale di depositare la registrazione nella cancelleria del Tribunale, per renderla disponibile, i promotori hanno opposto un diritto alla privacy delle persone coinvolte.