Roma , giovedì, 1. giugno, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Sessanta giorni di viaggio, toccando otto diversi Paesi sul continente africano, in cerca degli anonimi della fede: è questa l’esperienza che si accingono a fare, nella primavea 2018, i membri di “MotoforPeace”, giunti ormai alla loro 14esima missione internazionale.
E poco importa che già sono stati in Africa. Perché è lì – raccontano – che “il bisogno è assoluto”. Ed è lì che i missionari “sono stati l’unica costante fonte di speranza per i popoli che vi abitano”.
Ma che cosa è “Moto for Peace"? Si tratta di una ONLUS, formata da appartenenti alla polizia di Stato, Carabinieri e altre polizie estere. È nata nel 2001, con l’obiettivo di realizzare attività di soccorso umanitario e progetti di sviluppo locali.
Le missioni sono finanziate dagli stessi soci, da donazioni, da sponsor tecnici. L’ultima missione, durata 58 giorni, è partita da Panama ed è arrivata New York, toccando otto Paesi per raccogliere fondi per un orfanotrofio in Bolivia e di cinque centri medici a Tegucigalpa, Honduras. La prima, nel lontano 2000, è partita da Roma ed è arrivata a Capo Nord, ed ha raccolto fondi per la ricerca sulle sindromi atassiche.
Tra i vari viaggi, persino un percorso intero della Repubblica Popolare Cinese.