Città del Vaticano , martedì, 12. settembre, 2017 12:05 (ACI Stampa).
È lo svizzero Emil Paul Tscherrig il nuovo nunzio apostolico in Italia e San Marino. Ed è la prima volta, da quando Italia e Santa Sede hanno stabilito pieni rapporti diplomatici a seguito dei Patti Lateranensi del 1929, che l’ “ambasciatore del Papa” in Italia non è un italiano.
Ma di certo, l’arcivescovo Tscherrig non è quello che si può definire un basso profilo. Classe 1947, primo di 8 figli in una famiglia di “Bergbauern” (contadini di montagna), è sacerdote dal 1974 e nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1978, ha lavorato in Segreteria di Stato come l’assistente di padre Roberto Tucci nella preparazione dei viaggi apostolici fuori Italia.
Poi, il lungo giro delle nunziature, fino ad essere nominato lui stesso ambasciatore del Papa: è in Burundi dal 1996 al 2000, rappresenta il Papa negli Stati delle isole caraibiche (da Trinidad e Tobago alla Giamaica) e nelle Antille dal 2000 al 2004, viene poi inviato in Corea e Mongolia dal 2004 al 2008, e poi in Svezia, Danimarca, Finlandia, Islanda e Norvegia dal 2008 al 2012 – e, da nunzio apostolico nei Paesi scandinavi, ebbe parole durissime per l’attentato di Oslo del 2011 che causò la morte di 92 persone.
Il suo ultimo incarico è stato quello di nunzio apostolico in Argentina, dove ha sostituito l’arcivescovo Adriano Bernardini. E, per uno strano scherzo del destino, sostituisce l’arcivescovo Bernardini anche nel suo incarico di nunzio in Italia. L’arcivescovo Bernardini, classe 1942, ha raggiunto i 75 anni, l’età della pensione.
Da nunzio apostolico in Argentina, l'arcivescovo Tscherrig aveva cominciato a stringere un rapporto molto buono con l’allora arcivescovo Bergoglio, rapporto che poi è continuato quando questi è stato eletto Papa. Si deve all’arcivescovo Tscherrig il lavoro di relazioni che c’è stato all’inizio del pontificato tra la presidenza Kirchner e Papa Francesco, con un paziente lavoro di cucitura.