Faenza , martedì, 29. agosto, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Il messaggio della Giornata Mondiale della Pace 2017 è dedicato alla “Non Violenza: stile di una nuova politica per la pace”. E di questo messaggio fa un ampio commento il vescovo Mario Toso di Faenza-Modigliana, già segretario del Pontifico Consiglio Giustizia e Pace, in un agile volume uscito per i tipi della Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa. Un commento che ha il pregio, prima di tutto, di elencare quali sono le attitudini violente di oggi, facendo una disamina che va ben oltre quello che ci si potrebbe aspettare.
Perché il vescovo Toso non parla solo della violenza della guerra e del terrorismo. Tocca il tema della violenza culturale, di quella ecologica, e persino di quella dei mass media, estendendo il campo fino a comprendere tutti quei piccoli (ma non troppo) esercizi di violenza che impongono un pensiero, un modo di vivere, un modo di agire. La necessità di pace, in fondo, parte dal basso.
Il vescovo Toso spiega che “l’azione non violenta si distingue dall’azione politica e sociale”, perché questa “cerca di affrontare e risolvere le cause di conflitto prima che degenerino in violenza”, utilizzando “l’azione diplomatica, che negozia compromessi accettabili per evitare scontri violenti o per mettervi termine”, e poi la mediazione, l’azione umanitaria.
Ma in fondo, la non violenza può essere uno stile che si può associare alle azioni politiche. Si tratta di un et et, non di un aut aut.
Tra le forme di violenza, il vescovo Toso dedica un ampio paragrafo alla violenza dei mass media. “La comunicazione di massa – denuncia – è divenuta arbitro dello status sociale delle persone e che ha modificato la struttura familiare riducendone il ruolo tradizionale dell'autorità”. Non solo. “I mass media – prosegue il vescovo - possono manipolare e indottrinare, anche occultamente, il pubblico, compromettendone la libertà di giudizio e l'autonomia decisionale”.