Città del Vaticano , venerdì, 13. ottobre, 2023 13:30 (ACI Stampa).
La Santa Sede “esprime totale e ferma condanna” per l’attacco terroristico “disumano” compiuto da Hamas lo scorso 7 ottobre, si dice “pronta a qualsiasi mediazione necessaria”, ribadisce la necessità oggi più che mai di arrivare alla soluzione dei “due popoli, due Stati” che “permetterebbe a palestinesi e israeliani di vivere fianco a fianco, in pace e sicurezza”. Lo dice il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in una intervista concessa ai media vaticani. E, nell’intervista, il Cardinale non fa sconti, guarda anche al problema degli insediamenti israeliani, ferma restando la necessità di una “pace giusta” che parta dalla restituzione degli ostaggi, anche quelli che Hamas deteneva da prima di questo attacco.
Dopo le parole di patriarchi e capi delle Chiese a Gerusalemme e l’appello di Papa Francesco per la liberazione degli ostaggi al termine dell’udienza generale del 12 ottobre, dunque, per la prima volta la Santa Sede prende la parola sul conflitto con una intervista del capo della sua diplomazia, che oggi ha fatto visita anche all'ambasciata di Israele presso la Santa Sede per - ha comunicato l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Rafael Schutz - "esprimere i suoi profondi sentimenti di dolore e solidarietà sullo sfondo del terribile attacco contro Israele".
“L’attacco terroristico compiuto da Hamas e da altre milizie sabato scorso contro migliaia di israeliani che stavano per celebrare il giorno della Simchat Torah, a conclusione della settimana della festa di Sukkot, è disumano. La Santa Sede esprime totale e ferma condanna”.
Il cardinale sottolinea anche che la Santa Sede è “in ansia per gli uomini, donne, bambini e anziani che sono tenuti in ostaggio a Gaza. Esprimiamo vicinanza alle famiglie colpite, la cui stragrande maggioranza sono ebree, preghiamo per loro, per quanti sono ancora sotto shock, per i feriti. È necessario recuperare il senso della ragione, abbandonare la logica cieca dell’odio e rifiutare la violenza come soluzione”.
Il segretario di Stato vaticano nota che “è diritto di chi è attaccato difendersi, ma anche la legittima difesa deve rispettare il parametro della proporzionalità. Non so che margine di dialogo ci possa essere tra Israele e la milizia di Hamas, ma, se ci fosse e speriamo che ci sia, lo si dovrebbe percorrere subito e senza indugio”.