Città del Vaticano , giovedì, 3. giugno, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Una disciplina non molto comune quella della “teologia negativa” o “ via negationis” che sembra legata al passato. Ma oggi e domani se ne parla a Roma in una Conferenza internazionale su"Teologia negativa per il XXI secolo", promossa dalla Pontificia Accademia di Teologia (PATH) e dalla Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce (PUSC).
La teologia negativa ha caratterizzato l'approccio dei Padri della Chiesa nel loro dialogo con la filosofia e la cultura del loro tempo. Un approccio che può offrire preziose intuizioni per il dialogo interreligioso e interdisciplinare, mettendo la realtà prima dell’idea.
Ebrei, cristiani e musulmani condividono la consapevolezza che Dio è inconoscibile e l'attività di Dio insondabile. Questo può aiutare a superare il fondamentalismo e a mantenere intatto il senso del mistero, favorendo il dialogo, la libertà religiosa, la tolleranza e il rispetto.
La teologia negativa offre anche un quadro utile per superare le chiusure linguistiche ed epistemologiche delle diverse discipline, rendendo possibile un lavoro che mette in comune varie discipline.
Il programma si apre alle 15.30 con la relazione del professor John Milbank (Università di Nottingham) su “La rilevanza della teologia negativa per la teologia attuale”.