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Sudafrica, le reliquie di San Giovanni Paolo II arrivano a Città del Capo

Forse l’ultimo regalo ricevuto dal Cardinale Stephen Brislin come arcivescovo di Città del Capo sono le reliquie di San Giovanni Paolo II

Cardinale Brislin, arcivescovo Pennacchio | Il cardinale Brislin e l'arcivescovo Pennacchio verso la celebrazione di apertura del Giubileo, Città del Capo, 29 dicembre 2024 | SABC Cardinale Brislin, arcivescovo Pennacchio | Il cardinale Brislin e l'arcivescovo Pennacchio verso la celebrazione di apertura del Giubileo, Città del Capo, 29 dicembre 2024 | SABC

Il prossimo 25 gennaio, il Cardinale Stephen Brislin si installerà come arcivescovo di Johannesburg. Ma il 29 dicembre, ancora da arcivescovo di Città del Capo, ha potuto ricevere per l’arcidiocesi un regalo speciale: le reliquie di San Giovanni Paolo II, portate dall’arcivescovo Salvatore Pennacchio, presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica.

Questi fu ordinato arcivescovo proprio da San Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1999, nella Basilica di San Pietro, e scelse come motto proprio le parole del Papa polacco Nolite Timere (Non abbiate paura).

L’arcivescovo Henryk Jagodzinski, nunzio presso il Sudafrica, ha anche lui un legame particolare con l’arcivescovo Pennacchio: era consigliere di nunziatura in India quando il nunzio era appunto l’arcivescovo Pennacchio, e, da nunzio apostolico in Polonia (incarico cui fu nominato il 6 agosto 2016, e che ha mantenuto fino al 2023) l’attuale presidente della “scuola dei diplomatici” vaticana è stato, nel 2016, anche uno dei co-consacratori dell’ordinazione episcopale dell’attuale “ambasciatore del Papa” in terra sudafricana.

Le reliquie di San Giovanni Paolo II arrivano in una città dove la presenza polacca si fa sentire. La presenza polacca in Sudafrica è cresciuta durante la Seconda Guerra Mondiale. All’inizio del conflitto, c’erano circa 3500 ufficiali e soldati polacchi in quella che allora si chiamava Unione Sudafricana.

Al termine della guerra, questi erano 12 mila, mentre le autorità sudafricane accolsero anche un gruppo di circa 500 bambini polacchi, per lo più orfani, che avevano lasciato l'Unione Sovietica con l'armata del generale Anders e furono sistemati nella località di Oudtshoorn.

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La presenza polacca si nota anche nella cattedrale della Città del Capo, dove c’è un bassorilievo della Madonna, che è niente altro che la Madonna dell’Esercito Nazionale realizzata dallo scultore Andrzej Pityński, posta lì su iniziativa dell’Associazione Polacca di Città del Capo e inaugurata il 9 novembre 1943.

“Il bassorilievo – spiega il nunzio Jagodzinski – “raffigura la Madonna con un mantello blu, sul quale, invece dei gigli, appare il simbolo della Polonia Combattente, un’ancora stilizzata a forma di lettera ‘P’. La Madonna tiene tra le braccia un ragazzo morente, un insorto di Varsavia, con una fascia al braccio e un elmetto che cade. L'intera composizione poggia su un fucile. Al collo della Madonna è appeso un medaglione con l’aquila polacca coronata”.

L'originale del bassorilievo si trova nel santuario della Madonna a Doylestown, negli Stati Uniti, comunemente chiamato la Częstochowa americana.

L’arrivo delle reliquie di Giovanni Paolo II ha coinciso con l’inaugurazione dell’anno giubilare della arcidiocesi di Città del Capo. Il Cardinale ha recitato la preghiera giubilare e ha benedetto tre candele, due collocate accanto alla croce sull’altare maggiore, e la terza davanti all’ambone. Quindi ha consacrato solennemente il reliquiario contenente le reliquie del sangue di San Giovanni Paolo II.

Ancora il nunzio spiega che “il reliquiario, realizzato in Polonia, ha la forma di un cuore rovesciato sormontato da una croce papale. Sotto la finestra che contiene la reliquia, si trova lo stemma di San Giovanni Paolo II, e sul retro un medaglione di bronzo raffigurante il busto del santo papa con l’iscrizione in polacco: ‘Św. Jan Paweł II’.”

In un breve intervento, l’arcivescovo Pennacchio ha parlato anche dei suoi legami con San Giovanni Paolo II.

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Afferma l’arcivescovo Jagodzinski: “Il culto del nostro grande connazionale continua e si sviluppa anche ai confini del mondo. Abbiamo concluso l'anno nella presenza spirituale di San Giovanni Paolo II. Chiediamo la sua intercessione affinché l'anno a venire sia migliore di quello passato”.

Dopo la Messa, sono state benedette le altre candele giubilari, che sono state portate nelle parrocchie della diocesi dalle delegazioni di tutta l'arcidiocesi.

Alle celebrazioni hanno partecipato anche il vescovo Sylvester David, ausiliare di Città del Capo, e quasi tutti i sacerdoti dell'arcidiocesi, tra cui il polacco don Bogdan Buksa, che da oltre vent'anni serve in questa arcidiocesi.