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Settimane Sociali, Papa Francesco e la difesa della dignità del lavoro

Nell'ottobre 2017 Papa Francesco ha voluto inviare un videomessaggio ai partecipanti alla 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, convocata a Cagliari, dedicata al tema del lavoro

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

Nell'ottobre 2017 Papa Francesco ha voluto inviare un videomessaggio ai partecipanti alla 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, convocata a Cagliari, dedicata al tema del lavoro.

"Il Signore - sono le parole di Francesco nel videomessaggio - chiama mentre si lavora, come è avvenuto per i pescatori che Egli invita per farli diventare pescatori di uomini. Anche i talenti ricevuti, possiamo leggerli come doni e competenze da spendere nel mondo del lavoro per costruire comunità, comunità solidali e per aiutare chi non ce la fa".

Senza lavoro - ha detto il Papa - non c'è dignità. Ma non tutti i lavori sono lavori degni. Ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione di armi, che svendono il valore del corpo con il traffico della prostituzione, che sfruttano i minori. Offendono la dignità del lavoratore anche il lavoro in nero, quello gestito dal caporalato, i lavori che discriminano la donna e non includono chi porta una disabilità. Anche il lavoro precario é una ferita aperta per molti lavoratori, che vivono nel timore di perdere la propria occupazione. Io ho sentito tante volte questa angoscia: l’angoscia di poter perdere la propria occupazione; l’angoscia di quella persona che ha un lavoro da settembre a giugno e non sa se lo avrà nel prossimo settembre. Precarietà totale. Questo è immorale. Questo uccide: uccide la dignità, uccide la salute, uccide la famiglia, uccide la società. Il lavoro in nero e il lavoro precario uccidono. Rimane poi la preoccupazione per i lavori pericolosi e malsani, che ogni anno causano in Italia centinaia di morti e di invalidi”.

"La dignità del lavoro - ha sottolineato il Pontefice - è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla. Il mio pensiero va anche ai disoccupati che cercano lavoro e non lo trovano, agli scoraggiati che non hanno più la forza di cercarlo, e ai sottoccupati, che lavorano solo qualche ora al mese senza riuscire a superare la soglia di povertà. A loro dico: non perdete la fiducia. Lo dico anche a chi vive nelle aree del Sud d'Italia più in difficoltà. La Chiesa opera per un'economia al servizio della persona, che riduce le disuguaglianze e ha come fine il lavoro per tutti. La dignità e le tutele sono mortificate quando il lavoratore è considerato una riga di costo del bilancio, quando il grido degli scartati resta ignorato. ”.

"L'innovazione tecnologica - concludeva Papa Francesco - va guidata dalla coscienza e dai principi di sussidiarietà e di solidarietà. Il robot deve rimanere un mezzo e non diventare l’idolo di una economia nelle mani dei potenti; dovrà servire la persona e i suoi bisogni umani. Nel mondo del lavoro, la comunione deve vincere sulla competizione!”.

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