Ma sono anche molti gli anniversari da celebrare: i cinquanta anni della consacrazione della basilica minore di Santa Sofia, i novanta anni dal primo degli incontri dei vescovi greco-cattolici ucraini, iniziati proprio a Roma nel 1929 dal metropolita Andriy Sheptytshy e poi ripresi proprio a Roma, nel 1981, nonostante la diaspora, per volontà di Giovanni Paolo II.
Tra le ricorrenze, anche il quarantesimo anniversario dalla lettera che San Giovanni Paolo II aveva inviato al Cardinale Josip Slipyi il 19 marzo 1979 in occasione del Millennio del battesimo della Rus’. Nella lettera, il Papa polacco rendeva omaggio a vescovi, clero e credenti greco cattolici ucraini che avevano subito persecuzioni: dal 1946, infatti, la Chiesa Greco Cattolico Ucraina era stata dissolta nella Chiesa Ortodossa fedele a Mosca con lo pseudo-sinodo di Lviv.
Molti gli eventi del Sinodo, tra cui un pellegrinaggio a Santa Sofia, la “cattedrale” greco cattolica di Roma, voluta dal Cardinale Josip Slipyi, che fu costruita sul modello della Santa Sofia di Kiev.
L'arcivescovo maggiore Shevchuk guiderà la Divina Liturgia dell’inaugurazione del Sinodo l’1 settembre. Il 5 settembre, invece, ci sarà un’altra Divina Liturgia, sempre presieduta presieduta della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, nella Basilica di Sanata Maria Maggiore, e sarà dedicata al 150esimo anniversario dalla nascita e 100esimo anniversario della morte della beata Josaphata Hodarshevcka, primo membro e cofondatri ci delle Servitrici di Maria Immacolata, che fu beatificata da San Giovanni II nel 2001 a Lviv, da dove lei proveniva. È previsto anche un incontro con il Santo Padre.
Terminato il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica, ci sarà il 23esimo incontro annuale dei vescovi europei di rito orientale, organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, che avrà come tema “La missione ecumenica delle Chiese Orientali Cattoliche d’Europa oggi”.
Anche per loro è prevista una udienza con Papa Francesco, e tra i temi di discussione ci sarà anche
il dialogo teologico tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa e quello più particolare con il Patriarcato di Mosca. Vale la pena ricordare che il Patriarcato di Mosca ha ritirato la sua partecipazione alle riunioni della Commissione Teologica Mista Cattolica Ortodossa a seguito dell’autocefalia garantita dal Patriarcato Ecumenico alla Chiesa Ortodossa Ucraina, mentre la Chiesa ortodossa bulgara non vi ha mai partecipato.
Oltre al Cardinale Parolin, terranno una relazione all’incontro anche il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. A presiedere l’incontro, il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, insieme a Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.
Settembre sarà dunque il mese in cui le Chiese orientali saranno protagoniste a Roma. Quasi un segno di continuità, dopo i viaggi di Papa Francesco in nazioni a maggioranza ortodossa come Bulgaria, Macedonia del Nord e Romania, dove ha anche beatificato sette martiri greco cattolici. Papa Francesco ha anche mostrato continui segni di attenzione verso l’Est Europa, testimoniato anche dai viaggi del Cardinale Parolin in Serbia e in Russia e dalla costante attenzione che Papa Francesco ha dato alla questione ucraina, fino a promuovere una colletta straordinaria per aiutare la popolazione.
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