New York City, New York , venerdì, 3. agosto, 2018 12:00 (ACI Stampa).
La statua di Sant’Agnese è al centro di una mostra permanente sul disarmo. Quella di San Giorgio che sconfigge il drago all’ingresso, sulla sinistra. L’iscrizione del passo di Isaia 2,4 appena fuori. Benvenuti all’edificio delle Nazioni Unite di New York, dove la diplomazia sembra sovrastare ogni fede. E, nonostante tutto, restano dei simboli cristiani, quasi nascosti, a testimoniare una vocazione per il bene comune che parte proprio dal cristianesimo.
Il pezzo più significativo è sicuramente la statua di Sant’Agnese. Tiene in braccio un agnello, e proveniva direttamente dalla cattedrale di Urakami, a Nagasaki. La cattedrale rimase distrutta dall’esplosione nucleare del 9 agosto 1945, ma la statua rimase più o meno intatta, e fu trovata tra le rovine della cattedrale completamente distrutta dagli effetti della bomba, esplosa solo a mezzo chilometro di distanza.
La statua è stata portata a New York ed è il pezzo centrale di una mostra permanente alle Nazioni Unite dedicata al disarmo nucleare. La statua è completamente rovinata sul retro, e le striature lasciano intravedere la direzione che ha preso l’onda di calore che ha fatto seguito all’esplosione.
La presenza di un pezzo proveniente da Nagasaki ha un particolare significato per il popolo cristiano. Sebbene tutti ricordino soprattutto la bomba sganciata a Hiroshima, la bomba su Nagasaki ebbe l’effetto di distruggere una comunità cattolica, la più fiorente del Giappone, che si era sviluppata nella città dai tempi della persecuzione del “silenzio” raccontato dal regista Martin Scorsese in un suo recente film.
La statua di Sant’Agnese è in uno dei corridoi che porta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. E il Consiglio presenta, sul muro principale, un grande dipinto di Per Krohg, un artista norvegese.