Rimini , sabato, 23. ottobre, 2021 11:00 (ACI Stampa).
Sarà la prima fidanzata della storia ad essere proclamata beata. Morta in un incidente stradale a soli 22 anni, discepola di don Oreste Benzi, Sandra Sabattini ha lasciato alla città di Rimini e al mondo un vero messaggio di testimonianza evangelica, una vita semplice, ma al servizio degli altri. La beatificazione si svolgerà a Rimini domenica 24 ottobre alle 16 nella Basilica Cattedrale e sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi. Ne abbiamo parlato con il Vescovo di Rimini, Monsignor Francesco Lambiasi.
Come si sta preparando la Diocesi di Rimini alla beatificazione di Sandra Sabattini?
La preparazione è cominciata già dal 2019 e avevamo già la data della celebrazione dal 2020, era per il 14 giugno. Avevamo già l'impianto, il percorso, poi a causa del Covid abbiamo dovuto rinviare e la nuova data è per questa domenica. E visto che eravamp già quasi pronti, abbiamo rimesso in moto la macchina organizzativa e pastorale per la preparazione. Ci siamo occupati di vari aspetti dal liturgico, passando per il logistico, fino alla dimensione pastorale. Siamo pronti per la celebrazione, la cosa più accurata è stata senza dubbio la preparazione spirituale, per esempio abbiamo dato vita ad una mostra su Sandra preparata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, poi vari articoli sulla stampa locale e servizi vari. Ci siamo serviti di molti mezzi di comunicazione per diffondere questo evento. Lo abbiamo fatto per inviare il messaggio di Sandra, cioè quello che c'è ancora spazio per la santità. E' lofferta più credibile e coerente del messaggio evangelico. Una giovane ragazza, una vita di santità in una vita ordinaria. Un'ordinaria straordinarietà. Vogliamo sottolineare l'intensità di fedeltà al messaggio evangelico vissuto da una giovanissima.
Sandra Sabattini è la prima fidanzata beata, aveva una vita semplice, sognava di sposarsi e di fare il medico. Cosa dice la vita di Sandra ai giovani di Rimini?
A livello giovanile tutto si può riassumere con un no e con un sì. No alla 'divanite', sì al cammino con Gesù nel mondo. Sandra si è impegnata anche a livello sociale nella Comunità Papa Giovanni XXIII dove operava, si è impegnata nel volantinaggio, nel fare 'opinione' , con vari impegni a favore della periferia. Per esempio partecipò a varie manifestazioni anche per mettere un semaforo in una strada dove avvenivano tantissimi incidenti stradali. Poi si dava da fare contro l'aborto e a favore di politiche familiari, lei era davvero molto impegnata, si sentiva come spinta verso l'ideale di donare la vita, sognava di andare in Africa con il suo fidanzato, come medico. Lei è ancora capace di contagiare ed è segno concreto di fedeltà al Vangelo. Questo mi auguro e auguro ai giovani.