Bzoummar , venerdì, 2. settembre, 2022 12:30 (ACI Stampa).
San Nerses patrono dell’unità dei cristiani? La proposta è stata lanciata dai vescovi cattolici della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni, che si sono riuniti dal 17 al 22 agosto in Libano, presso il monastero patriarca di Nostra Signora di Bzommar sotto la presidenza del Patriarca Raphael Bedros XXI Minassian. E l’occasione per questo passo sarebbe l’850esimo anniversario della morte di Nerses Shornhali, che avvenne nel 1173.
Non solo. I vescovi armeni hanno anche chiesto a Papa Francesco di celebrare una solenne liturgia nella Basilica di San Pietro. Ma perché la figura di San Nerses sarebbe così importante?
Catholicos Armeno con il nome di Nerses IV, il santo era soprannominato Shornhali, ovvero “il grazioso”, per i suoi doni di santità e benevolenza. Veniva da una famiglia di principi ed ecclesiastici armeni, la sua statura teologica è paragonata a quella di San Bernardo di Chiaravalle, ma soprattutto fu colui che, nel mezzo del grande scisma di Oriente, cercò di aprire una strada di dialogo per superare le divisioni, a partire da quella sulla dottrina cristologica che si erano cristallizzate con il Concilio di Calcedonia. Era conosciuto per il suo modo di appianare i conflitti nonostante fosse di carattere impulsivo e i ponti gettati sia con la Chiesa di Roma che con i Greci.
Era un poeta spontaneo e prolifico, versatissimo nella coscienza della dottrina della Sua Chiesa, con una dedizione totale alla passione di Cristo.
Un lavoro, il suo, che cadde un po’ nel vuoto al tempo, a causa sia di calcoli di potere che di diffidenza, ma che oggi torna assolutamente attuale. E così, la figura di San Nerses, ricordata anche da Papa Francesco durante il suo viaggio in Armenia del 2016, potrebbe finalmente trovare giustizia con una proclamazione a patrono dell’unità sia parte della Chiesa di Roma che della Chiesa Apostolica Armena. Sarebbe un passo importante.