Città del Vaticano , venerdì, 28. giugno, 2019 14:00 (ACI Stampa).
“La Santa Sede continua a chiedere che la registrazione civile del Clero avvenga con la garanzia di rispettare la coscienza e le profonde convinzioni cattoliche delle persone coinvolte”. Lo afferma una nota vaticana pubblicata stamane circa la questione della registrazione civile del clero nella Repubblica Popolare Cinese.
“Solo così - si legge ancora nella comunicazione della Santa Sede - si possono favorire sia l’unità della Chiesa sia il contributo dei cattolici al bene della società cinese”.
La Santa Sede richiama inoltre sia il fatto “che la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese dichiara formalmente di tutelare la libertà religiosa” sia l’Accordo Provvisorio del 22 settembre 2018 - di cui ancora però non è stato reso pubblico il testo integrale - che riconosce “il ruolo peculiare del Successore di Pietro” e “porta logicamente la Santa Sede a intendere e interpretare l’indipendenza della Chiesa cattolica in Cina non in senso assoluto, cioè come separazione dal Papa e dalla Chiesa universale, ma relativo alla sfera politica, secondo quanto avviene in ogni parte del mondo nelle relazioni tra il Papa e una Chiesa particolare o tra Chiese particolari”.
“Affermare - prosegue la nota - che nell’identità cattolica non vi può essere separazione dal Successore di Pietro, non significa voler fare di una Chiesa particolare un corpo estraneo alla società e alla cultura del Paese in cui essa vive ed opera”.
Nella lettera si ribadisce l’importanza del dialogo costante tra Santa Sede e Pechino e si sottolinea anche “il fatto di grande rilievo che, nel corso degli anni, molti Vescovi ordinati senza il mandato apostolico hanno chiesto e ottenuto la riconciliazione con il Successore di Pietro, così che tutti i Vescovi cinesi sono oggi in comunione con la Sede Apostolica e desiderano una sempre maggiore integrazione con i Vescovi cattolici del mondo intero”.