Il vostro popolo è ricco di risorse insospettate, di fiducia in sé e di solidarietà. Forte di questi valori, è chiamato a sviluppare un' arte di vivere insieme che è un supplemento d'anima e d'umanità. La solidarietà e la fiducia esigono da tutti i protagonisti della vita sociale la concertazione e il rispetto dei diversi livelli d'intervento, così come un impegno perseverante e un atteggiamento di onestà da parte di tutti coloro che devono gestire le realtà sociali. A partire da ciò si crea realmente una comunanza di destino. Incoraggio gli abitanti della Romania a lavorare per edificare una società al servizio di tutti e a lasciarsi raggiungere dal messaggio di Cristo, come i loro antenati hanno fatto fin dai tempi apostolici, mostrando quanto i valori cristiani, spirituali, morali e umani occupino un importante posto nella vita della nazione”.
A Bucarest il Papa ha celebrato la Divina liturgia nel rito greco cattolici, ringraziato il clero che ha subito la persecuzione, e poi dice: “ Da questa Cattedrale il mio pensiero non può non correre a Blaj. Spiritualmente bacio quella terra di martirio e faccio mie le commosse parole del grande poeta Mihai Eminescu, che ad essa si riferiscono: "Ti ringrazio, o Dio, per avermi aiutato affinché la potessi vedere”.
Uno dei temi forti del viaggio è stato ovviamente l’ ecumenismo, un impegno suggellato dall’incontro con il Patriarca Teoctist e il Santo Sinodo ortodosso: “sono venuto a contemplare il Volto di Cristo scolpito nella vostra Chiesa- dice Giovanni Paolo II- sono venuto a venerare questo Volto sofferente, pegno di una rinnovata speranza. La vostra Chiesa, consapevole di avere «trovato il Messia», si sforza di condurre i propri figli e tutti gli uomini che cercano Dio con cuore sincero a incontrarlo; lo fa mediante la celebrazione solenne della divina Liturgia e l'azione pastorale quotidiana.
Questo impegno coincide con la vostra tradizione, tanto ricca di figure che hanno saputo unire una profonda vita in Cristo a un generoso servizio ai bisognosi, un impegno appassionato nello studio a un'instancabile sollecitudine pastorale”. E aggiunge: “ I suoi figli hanno sofferto molto, alcuni fino alla testimonianza suprema del sangue. La fine della persecuzione ha ripristinato la libertà, ma il problema delle strutture ecclesiali attende ancora una soluzione definitiva. Che il dialogo sia la via per curare le ferite ancora aperte e per superare le difficoltà che tuttora sussistono! La vittoria della carità sarà un esempio non solo per le Chiese, ma per l'intera società. Prego Dio, Padre di misericordia e fonte della pace, affinché l'amore, ricevuto e donato, sia il segno attraverso il quale i cristiani vengano riconosciuti come fedeli al loro Signore”.
Tanti i temi del viaggio tutti legati alla fine della dittatura e alla necessaria rinascita con l’attenzione ai rischi di derive consumiste e illegali.
“Con gli storici eventi del 1989- diceva Giovanni Paolo II al suo arrivo- anche la Romania ha avviato un processo di ripristino dello stato di diritto nel rispetto delle libertà, tra cui quella religiosa. Si tratta, certo, d'un processo non privo di ostacoli che, giorno dopo giorno, va proseguito salvaguardando la legalità e consolidando le istitutioni democratiche. Auspico che, in questo sforzo di rinnovamento sociale, non manchi alla vostra nazione il sostegno politico e finanziario dell'Unione Europea, a cui la Romania appartiene per storia e per cultura”.
La Romania oggi è nella Unione Europea, ma i problemi economici e sociali sono davvero stati affrontanti come chiedeva il Papa polacco?
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