Città del Vaticano , martedì, 25. gennaio, 2022 16:45 (ACI Stampa).
Tutto rinviato al 18 febbraio. La sesta udienza del processo che riguarda la gestione dei fondi in Segreteria di Stato, è iniziata con due ore e dieci di ritardo perché nella mattinata sono state depositate da parte del Promotore di Giustizia le richieste di citazioni in giudizio delle cause che erano state originariamente stralciate dal procedimento, e il presidente ha “semplicemente firmato”, fissando la discussione sui nuovi rinvii a giudizi e delle eccezioni alla data del 18 febbraio prossimo, in cui si riuniranno i due tronconi del processo.
Tutti assenti gli imputati, incluso il Cardinale Angelo Becciu, che pure aveva partecipato a tutte le udienze finora. Le citazioni in giudizio vengono notificate oggi alle parti, con alcune decine di pagine di motivazioni. Le nuove citazioni in giudizio riguardano tutti gli imputati che erano stati stralciati (Mincione, Tirabassi, Squillace e monsignor Mauro Carlino), ma non è stato definito se sono stati ri-ipotizzati tutti i reati stralciati o solo alcuni. Per il Cardinale Becciu è stata chiesta la citazione in giudizio anche per l’ipotesi di reato di subornazione di testimone, che era stato inizialmente stralciato. Chiesta l'archiviazione per l’ipotesi di reato di peculato attribuita a Tommaso Di Ruzza, ex direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria, che era stata stralciata.
Il 18 febbraio, dunque, si uniscono i due tronconi del processo, e si decide ancora delle eccezioni di nullità. L’avvocato del Cardinale Becciu, Viglione, ha lamentato che dei 255 supporti informatici sequestrati, 239 non sono stati rilasciati in copia, ma ne sono stati rilasciati solo 16, nessuna delle copie conferite può essere qualificata come copia forense, e “la totalità delle copie è costituita da dati più che parziali”.
Viglione ha anche sottolineato che sono state consegnate solo copie di selezioni del materiale, senza però che il criterio della scelta fosse stato comunicato alla difesa, e questo “impedisce di operare qualsiasi verifica, non c’è un verbale sui criteri di scelta o di selezione”.
Viglione ha dunque chiesto la nullità del decreto per mancato deposito, ma anche la nullità per violazione delle regole dell’interrogatorio, a motivo del fatto che tra le domande del promotore di Giustizia a Perlasca ci sono insinuazioni su un rapporto di altro tipo tra il Cardinale Becciu e Cecilia Marogna e anche affermazioni offensive riguardo la provenienza del Cardinale dalla Sardegna. La nullità riguarda il diritto dell'imputato di non vedere messa in discussione la sua moralità.