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Perché Papa Francesco ha inviato un commissario a Torreciudad in Spagna?

Il contratsto tra diocesi e l’Opus Dei. Le risposte dell’Opus Dei. La decisione del Papa

Santuario di Torreciudad | Il santuario di Torreciudad in Aragona, Spagna | Santuario de Torreciudad - sito internet Santuario di Torreciudad | Il santuario di Torreciudad in Aragona, Spagna | Santuario de Torreciudad - sito internet

Perché Papa Francesco ha inviato un commissario pontificio plenipotenziario speciale per la Basilica di Torreciudad e dintorni? Perché il santuario è da anni al centro di un conflitto tra la diocesi e l’Opus. La diocesi di Barbastro-Monzon aveva infatti concesso contrattualmente i diritti all’uso del monastero nel 1962, ma ora l’attuale vescovo vorrebbe ribaltare la situazione annullando il contratto.

È un contenzioso che dura da diversi anni, e che portato Papa Francesco a nominare l’arcivescovo Alejandro Arellano Cedillo, decano della Rota, come commissario pontificio plenipotenziario speciale e delegato della Santa Sede per la Basilica di Torreciudad e dintorni.

Il “Complesso Torreciudad” si trova in Aragona, nel Nord della Spagna. La chiesa fu fatta costruire dallo stesso Josémaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei. Era il 1975. Nel 1979, il complesso fu vittima di un attacco dell’ETA.

La chiesa è stata progettata da un team di architetti guidati da Heliodoro Dols. La costruzione è stata resa possibile grazie alle donazioni dei fedeli di diversi luoghi, incoraggiati dall'Opus Dei. Questa nuova chiesa appartiene alla Fondazione canonica del Santuario di Nostra Signora degli Angeli di Torreciudad.

Sia l'immagine della Vergine di Torreciudad che l'antico eremo sono di proprietà della diocesi di Barbastro-Monzón. Tuttavia, nel 1962, tramite il cosiddetto contratto enfiteutico (un tipo di contratto utilizzato nella legge per assegnare in perpetuo la proprietà utile di un bene o di un oggetto a condizioni da concordare tra le parti) sono assegnati in perpetuo all'entità civile Inmobiliaria General Castellana, S.A. (in seguito Desarrollo Social y Cultural, S.A.). 

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Il vescovo Angél Perez Pueyo  di Barbastro Monzón, non riconosce la validità di questi accordi, mentre l'Opus Dei sostiene che sono pienamente validi e dovrebbero essere la base per qualsiasi modifica legale.

Nel luglio 2023, il vescovo di Barbastro-Monzon ha emanato una serie di "Appuntamenti e alcuni cambiamenti per andare avanti insieme per una migliore cura pastorale". che prevedeva la nomina di "José Mairal Villellas, rettore del Santuario di Torreciudad per (...) essere responsabile della cura pastorale e ministeriale fino alla regolarizzazione della situazione canonica esistente tra le due istituzioni". Fino ad allora il vicario regionale dell'Opus Dei aveva sempre nominato il rettore del santuario. Nel dicembre 2023, il Vaticano ha approvato la richiesta del vescovo di convertire Torreciudad in santuario diocesano. Ciò significherebbe che l'Opus Dei perderebbe il controllo della struttura.

Oggi, lo status della chiesa di Torreciudad rimane quello di oratorio semipubblico. La Prelatura dell’Opus Dei desiderava da tempo di fare di Torreciudad un santuario pubblico, e per questo aveva iniziato delle trattative con la curia vescovile già nel 2020.

Questo avrebbe creato un regolamento secondo il quale "il Vescovo di Barbastro-Monzón può approvare i nuovi statuti e stabilire un accordo con la Prelatura che includa la nomina del rettore da parte del Vescovo, secondo i canoni 556 e 557 del Codice di Diritto Canonico".

L'8 dicembre 2023, il vescovo della diocesi di Barbastro Monzón ha annunciato che Torreciudad sarebbe diventata un "santuario diocesano quando sarà opportuno" e che aveva consultato il Dicastero per il Clero durante il suo soggiorno a Roma il 28 novembre, in occasione dell'incontro che tutti i vescovi spagnoli hanno avuto con Papa Francesco per analizzare la situazione dei seminari spagnoli.

Le parti sembrano non raggiungere ad un accordo. Nella sua richiesta di conciliazione, il Vescovado di Barbastro chiedeva "il ripristino dell'incisione dell'immagine di Nostra Signora di Torreciudad, senza alcun danno, nella sua sede originaria, situata nell'Eremo di Torreciudad" e "la restituzione alla Diocesi dell'Eremo, della Locanda e delle dipendenze annesse che erano oggetto del contratto di censo enfiteutico stipulato con atto pubblico il 24 settembre 1962, il cui oggetto era il trasferimento del dominio utile da parte della Diocesi di Barbastro dell'immobile costituito dal Santuario destinato al culto di Nuestra Señora de Torreciudad, unitamente alla foresteria e ai locali annessi, con una superficie di 120 metri quadrati, a favore della società commerciale INMOBILIARIA GENERAL CASTELLANA, S.A. (ora DESARROLLO SOCIAL, S.A.)".

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Ciò significa di fatto una dichiarazione di nullità degli accordi firmati negli anni '60. Seguendo la tendenza abituale nella gestione dei santuari diocesani, il Vescovado dovrà farsi carico della manutenzione, della sicurezza e della cura pastorale ed economica di questo Eremo, dell'Ospitalità e delle sue dipendenze. 

Inoltre, la diocesi ha chiesto all’Opus Dei un contributo finanziario al vescovado che la prelatura ha ritenuto "sproporzionato", considerando che le entrate generate dall'attività ordinaria del santuario "non coprono il 30 % delle spese, e l'Asociación Patronato de Torreciudad deve farsi carico di trovare risorse per coprire il resto delle spese". Una cifra che deve essere concordata anche nei colloqui tra la prelatura e la diocesi.