Città del Vaticano , giovedì, 12. aprile, 2018 8:00 (ACI Stampa).
Leggendo il rapporto di Monsignor Charles Scicluna sulla situazione in Cile "mi sono sentito sopraffatto dal dolore di tante vittime di gravi abusi di coscienza e di potere e, in particolare, di abusi sessuali commessi da varie persone consacrate su minori". Così Papa Francesco in una lettera ai Vescovi del Cile, al termine dell'indagine compiuta nel Paese latinoamericano dall'Arcivescovo Charles Scicluna.
Ora è necessario - scrive il Papa - "ristabilire la fiducia nella Chiesa, fiducia rotta dai nostri errori e peccati, per sanare alcune ferite che non smettono di sanguinare. Dopo una lettura meditata degli atti di questa missione speciale, credo di poter affermare che tutte le testimonianze raccolte parlano in modo scarno e senza edulcorazioni di molte vite crocifisse e vi confesso che questo mi causa dolore e vergogna".
Sollecito - aggiunge Francesco rivolgendosi ancora a tutto l'episcopato cileno - "la vostra collaborazione e assistenza nel discernimento delle misure che a breve, medio e lungo termine dovranno essere adottate per ristabilire la comunione ecclesiale in Cile, con l'obiettivo di riparare per quanto possibile allo scandalo e ristabilire la giustizia".
Infine Papa Francesco ammette: "per quanto mi riguarda, riconosco e così voglio che lo trasmettiate fedelmente, che sono incorso in gravi sbagli di valutazione e di percezione della situazione, specialmente per mancanza di informazione veritiera ed equilibrata. E fin d'ora chiedo perdono a tutti coloro che ho offeso e spero di poterlo fare personalmente, nelle prossime settimane, negli incontri che terrò con i rappresentanti delle persone che hanno testimoniato".
Il Pontefice ha convocato in Vaticano i Vescovi del Cile. Così come - nel febbraio 2010 - fece Papa Benedetto XVI quando scoppiò il caso Irlanda.