Città del Vaticano , venerdì, 28. marzo, 2025 17:00 (ACI Stampa).
Anche la seconda meditazione del cappuccino Roberto Pasolini si è tenuta questa mattina in Aula Paolo VI, aperta a tutti. Padre Pasolini apre così la sua seconda meditazione: "Oggi il nostro saluto al Santo Padre lo potrebbe quasi raggiungere perché è qui, vicino a noi, anche se non può essere con noi fisicamente. Ma siamo tutti molto contenti di questo suo ritorno a casa”.
Pasolini continua il tema “Ancorati in Cristo. Radicati e fondati nella speranza della Vita nuova”. Il titolo di oggi é "Andare oltre. La libertà nello Spirito".
"Nel primo incontro abbiamo contemplato la scena del Battesimo, in cui risplende un tratto della nostra umanità difficile da incarnare: la disponibilità a ricevere, anziché conquistare ciò che ci serve per vivere. In questo secondo incontro la nostra attenzione si vuole spostare su alcuni episodi della vita pubblica di Gesù in cui si manifesta un’altra attitudine non sempre apprezzata dalla nostra sensibilità molto incline alla sedentarietà, anche spirituale. Si tratta della capacità di andare oltre i traguardi e i successi ottenuti, in vista di una profonda libertà sia nei confronti di noi stessi, sia nei confronti delle persone verso cui ci poniamo in spirito di servizio", dice subito Padre Pasolini nella seconda meditazione.
Poi il cappuccino passa in rassegna "alcuni episodi nei quali la profonda libertà di Cristo e il suo modo di portare salvezza al mondo ci costringono a riflettere e a verificare la qualità evangelica dei nostri gesti".
"Immersi in una cultura in cui dominano i valori dell’individualismo e della competizione sfrenata, siamo estremamente contenti ogni volta che la nostra popolarità aumenta in modo improvviso e significativo. Questo bisogno di essere continuamente e velocemente apprezzati ci spinge ad accogliere facilmente ogni cenno di apprezzamento nei nostri confronti: una notifica, un like, uno sguardo. Gesù sembra distaccato da questo tipo di riconoscimenti troppo rapidi e superficiali. Certo, non appena inizia a manifestarsi al mondo, il fascino della sua persona non passa inosservato: tante persone, vedendo i suoi segni, iniziano a credere in lui. Con la scelta di Incarnazione Gesù ha “scoperto” che il nostro cuore è splendido, perché in esso dimorano lo spirito e la voce di Dio, tuttavia è estremamente fragile, manipolabile, incostante, timoroso. Proprio in questi termini, Gesù lo descriverà alle folle, quando proverà a spiegare come mai la parola di Dio seminata nell’uomo incontra molti ostacoli, prima di portare un frutto di vita nuova", spiega Padre Pasolini nella predica.